
La stagione estiva dei murales entra nel vivo con l’opera dello street artist di fama internazionale originario della Spagna, il suo racconto visivo dedicato alla biodiversità e alla resistenza ai cambiamenti climatici. Boom di accessi al sito il suo virtual tour: un viaggio interattivo tra arte urbana e rigenerazione. Prossimi artisti i PichiAvo, lavoreranno dopo Ferragosto. Gran finale dal 29 al 31 agosto con il Wonderwallà Festival…
A Vallà, dove un tempo c’erano solo muri spogli e silenzi rurali, ora si snodano visioni, creature ibride e narrazioni contemporanee. Con l’arrivo dell’opera “Dove vagano le bestie selvagge” firmata da Dulk, artista spagnolo di fama internazionale, il borgo veneto di The Wallà si conferma una delle capitali italiane della street art. Un progetto di rigenerazione urbana che fonde talento globale e identità locale, capace di attirare turisti, studenti e appassionati da ogni parte del mondo anche grazie al nuovo virtual tour interattivo. E il meglio deve ancora arrivare: dopo Ferragosto, toccherà ai celebri PichiAvo, prima del gran finale con Wonderwallà.
Antonio Segura Donat è un artista spagnolo, noto come Dulk a cui piace creare personaggi e storie basati sui propri sogni e sugli eventi quotidiani, mescolando realtà e finzione, con un tocco di surrealismo pop. Dulk è una delle figure di spicco del panorama dell’illustrazione spagnola. I suoi mondi naturalistici ci mostrano un paesaggio tematico tragicomico e surreale ricco di dettagli, a volte reali e a volte immaginari ma sempre invitanti a immergersi in essi. Le sue composizioni ricreano ambienti biologici coinvolti in concetti antagonisti.
L’artista ha appena terminato l’ultima sua opera all’interno del borgo della street art di The Wallà. “In quest’opera ho riunito un gruppo di personaggi che, come molte specie in via d’estinzione, sono costretti a migrare, lasciando il proprio habitat alla ricerca di un luogo migliore”, ha spiegato sui suoi social. “A guidare questa carovana c’è la volpe, un animale che simboleggia l’astuzia, ma anche la vulnerabilità. Accanto a lei ci sono creature che sembrano uscite da un sogno, o forse da un futuro impossibile. Una rana con il corpo di un dinosauro, un gufo dallo sguardo saggio, una chiocciola che si trasforma in un airone. Ognuno di loro è un essere ibrido, una fusione tra realtà e fantasia. Rappresentano il tentativo stesso della natura di reinventarsi per sopravvivere. Tutti avanzano insieme, in una sorta di processione o migrazione simbolica, guidati dallo spirito che conduce il viaggio. Questo murale è un invito a immaginare nuovi percorsi, nuovi modi di coesistere”.
Presto anche la sua opera sarà inserita online grazie nel nuovo virtual tour interattivo disponibile su www.thewalla.it/vt. È uno strumento pensato per far scoprire – anche da lontano – le 23 opere che dal 2021 stanno ridisegnando il volto del paese. Un modo per esplorare, in pochi clic, oltre mille metri quadrati di pareti trasformate da artisti internazionali in grandi tele d’autore, con la possibilità di camminare virtualmente tra i muri dipinti, scoprirne l’autore, la storia e l’intervento creativo. Un invito alla visita fisica, ma anche un’opportunità per scuole, appassionati d’arte, viaggiatori e curiosi da ogni parte del mondo di visitare il borgo senza muoversi dal proprio pc.
“The Wallà non è più soltanto un luogo fisico: è diventato un ecosistema narrativo, un’esperienza culturale continua e accessibile che vive nel borgo, ma anche online, 24 ore su 24”, dichiara Mauro Berti, portavoce del collettivo Bocaverta. “Con l’arrivo di Dulk, uno dei nomi più riconosciuti della street art internazionale, il progetto ha fatto un ulteriore salto di qualità. La sua opera, potente e poetica, affronta il tema della migrazione e della trasformazione con una sensibilità che tocca corde universali, mescolando sogno e urgenza ecologica. Il nostro obiettivo, fin dall’inizio, è stato duplice: rigenerare il territorio e raccontare storie attraverso l’arte, coinvolgendo la comunità in un percorso partecipato e visionario. Il nuovo virtual tour è un passo fondamentale in questa direzione: permette a chiunque, da qualsiasi parte del mondo, di esplorare Vallà e le sue opere, di scoprire gli artisti e le loro ispirazioni, offrendo un invito alla visita ma anche uno strumento didattico e divulgativo. The Wallà oggi è un laboratorio aperto di creatività urbana, e il suo valore cresce giorno dopo giorno.”
Prima di Dulk c’era stata l’opera dell’artista romana Alice Pasquini, in arte Alicè, che nella prima parte della stagione ha realizzato la sua opera in dialogo con i bambini della scuola dell’infanzia, coinvolti anche in un laboratorio collettivo espositivo. Adesso, il borgo veneto è pronto ad accogliere i PichiAvo, street artist di Valencia (Spagna) apprezzati e conosciuti in tutto il mondo per il loro stile inconfondibile in cui i graffiti incontrano l’arte classica, lavoreranno negli ultimi giorni di agosto.
In attesa delle nuove opere, fervono già i preparativi per Wonderwallà, il grande festival che chiuderà la stagione estiva dal 29 al 31 agosto. Dopo il successo dell’edizione 2024 – che ha visto la partecipazione di migliaia di persone, la creazione dell’opera collettiva “Il Piccolo Pixel” e decine di laboratori, concerti, tour e performance – il festival tornerà con una nuova edizione all’insegna dell’incontro tra arte, comunità e creatività urbana.
“Il progetto The Wallà rappresenta una delle esperienze più significative e innovative di valorizzazione culturale e rigenerazione urbana che abbiamo intrapreso nel nostro territorio”, commenta Matteo Guidolin in rappresentanza del collettivo Bocaverta. “È nato dal desiderio di dare nuova linfa a un piccolo borgo, ma in pochi anni ha saputo conquistare l’attenzione nazionale e internazionale, diventando un punto di riferimento per la street art e per le politiche culturali partecipative. A livello turistico, The Wallà sta generando un indotto crescente, attirando visitatori da tutta Italia e dall’estero, grazie anche al virtual tour e al festival Wonderwallà, che portano attenzione mediatica, presenze e nuove opportunità. Ma l’aspetto che mi rende più orgoglioso è vedere come la comunità stia facendo proprio questo percorso: i cittadini non sono spettatori, ma co-autori di una rinascita culturale che sta cambiando il volto del nostro paese”.