Grillo vieta presenze a talk Rai-Mediaset-La7

Nessuna alleanza, nemmeno con l’Italia dei valori, referendum sull’euro, niente primarie e soprattutto un semi-divieto a non partecipare a talk show e trasmissioni tv. Sul suo blog Beppe Grillo pubblica una guida del Movimento cinque stelle "for dummies", pensata per quanti "hanno dubbi interpretativi", compiono "dietrologie" o hanno "necessita’ di chiarimenti". Un vademecum per quanti "non capiscono", "non vogliono capire" o "disinformano a pagamento", articolato per punti e prescrittivo nei confronti di tutti gli aderenti al M5S. "Antonio Di Pietro ha la mia amicizia, ma il M5S non si alleerà nè con l’Idv, nè con nessun altro", scrive Grillo, motivando la decisione col fatto che il Movimento cinque stelle "vuole sostituire il Sistema dei partiti con la democrazia diretta". Alla lettera "T come Televisione", Grillo puntualizza che "non sono ‘vietate’ interviste di eletti" se vengono trasmesse "per spiegare le attivita’ di cui sono direttamente responsabili" ma che "è fortemente sconsigliata la partecipazione ai talk show condotti abitualmente da giornalisti graditi o nominati dai partiti, come e’ il caso delle reti Rai, delle reti Mediaset e de La7". Partecipazione che peraltro "in futuro sara’ vietata".

Poco dopo dalla pagina Facebook di Grillo giunge un nuovo attacco contro i giornalisti televisivi, che "sono li’ per grazia ricevuta (e stipendio ricevuto) dai loro editori", definiti "macchiette" che "fanno comizi politici (…) spacciandoli per informazione" e vengono "pagati profumatamente per il servizietto pubblico al Bersani, al Renzi, al Casini di turno". Fra i nomi citati dal leader del Movimento cinque stelle, quelli di Gad Lerner, Fabio Fazio e Corrado Formigli". Presi a rappresentanza "della truppa cammellata che imperversa nel piccolo schermo" e definite "le nuove fate smemorine", Grillo li accusa di "trasformare delle zucche vuote in statisti e attaccare con qualunque mezzo e ferocia chi mette in discussione il Sistema (del quale sono i pretoriani) e proteggere il loro portafoglio".

Nel declogo, in merito all’organizzazione interna, viene specificato che "non ci saranno primarie" per le elezioni politiche perche’ "non si votano leader o leaderini". Ma nel suo post Grillo ribadisce anche l’intenzione di un referendum sulla permanenza nell’euro, l’incompatibilita’ per ricoprono gia’ il ruolo di rappresentanti del Movimento nelle istituzioni, il tetto di due mandati e di cinquemila euro lordi per i parlamentari, tenuti a restituire la parte eccedente allo Stato.