Vittorio Bosio rieletto presidente nazionale del CSI

Sarà ancora il numero uno in carica a guidare la più grande associazione sportiva di ispirazione cristiana per il quadriennio olimpico 2021-2024. L’Assemblea nazionale del CSI ha rinnovato inoltre gli altri vertici associativi: Collegio Nazionale dei Revisori dei Conti, Collegio Nazionale dei Probiviri ed eletto i 32 membri del Consiglio nazionale. Dopo la meditazione dell’assistente ecclesiastico nazionale, don Alessio Albertini, il saluto del presidente della CEI, Card. Gualtiero Bassetti e del presidente del CONI, Giovanni Malagò.

 

Vittorio Bosio è stato confermato presidente nazionale del Centro Sportivo Italiano. La guida dell’associazione per il quadriennio olimpico 2021-2024 gli è stata ratificata sabato 6 marzo dall’Assemblea nazionale elettiva del CSI, tenutasi attraverso il voto online dei delegati, conclusasi oggi con l’insediamento del primo Consiglio Nazionale del Bosio-bis. Bosio 69 anni – al secondo mandato da presidente del CSI, dopo l’elezione del 2016 avvenuta a Campi Bisenzio (FI) – ha raccolto oggi 11.454 voti dai 221 delegati rappresentanti del 96,93% delle società sportive affiliate al CSI, collegati sul web per aggiornare il governo dell’Associazione. Rinnovato in gran parte l’organo di Governo associativo, il Consiglio nazionale del CSI, composto da 32 membri, votati per circoscrizione geografica (16 del Nord, 8 del Centro, 8 del Sud Italia). Nominati in mattinata i componenti della Presidenza Nazionale e i Coordinatori di Area, previsti nel nuovo Statuto arancioblu.


Bosio prosegue così il lavoro intrapreso in questi ultimi anni, raccogliendo il consenso della base associativa ed affidandosi alla speranza dopo la tremenda tempesta del Covid. «Su tutto prevale la fiducia nella bellezza del nostro lavoro, la certezza che in noi, grazie a Dio, c’è energia a sufficienza per riprendere a curare i giovani che ci sono affidati». Nuovi sentieri quelli intravisti dal numero uno ciessino nella sua relazione sul tema assembleare “Generare Futuro”. «Siamo chiamati non solo ad essere il risultato del passato, ma soprattutto a diventare causa del futuro, alimentando la capacità di leggere il presente. Occorre immaginare nuovi modi e formule di proporre attività sportiva con valenza educativa e formativa. Inventando nuovi giochi, trasformando tornei e campionati, promuovendo discipline mai viste prima». Passaggio chiave quello sulla resilienza trasformativa. «Gli sportivi sono mediamente più resilienti – ha spiegato Bosio nel suo intervento – si farà fatica a tornare ad essere quelli di prima, ma torneremo ad organizzare attività trasformati, guardando avanti senza rimpianti. Nessun altro ente ha messo in campo 2,5 milioni di euro per innovare il movimento sportivo, per far crescere l’impiantistica sportiva a tutela delle società sportive. Un piccolo capitale di resilienza, un impegno collettivo a non arrendersi ed a risalire al timone della barca dell’educazione attraverso lo sport».


Il dibattito associativo nel corso dell’Assemblea ha visto ben 28 interventi da parte dei dirigenti CSI collegati. Nella mattinata, in apertura c’è stata la meditazione dell’assistente ecclesiastico nazionale, don Alessio Albertini che citando il Vangelo di Marco sulla Resurrezione ha tratto lo spunto per dire alla platea online che «il male può essere vinto» e che «si può ri-cominciare nonostante il dolore e gli errori, quei due pesi che gravano sullo zaino del passato che abbiamo in spalla» chiudendo con l’augurio a tutto il CSI che «il meglio deve ancora venire».

Significativo anche l’intervento del presidente del CONI, Giovanni Malagò che nel congratularsi per il formidabile lavoro svolto sul territorio nazionale dal CSI «pilastro del sistema sportivo italiano», ha riconosciuto all’associazione nata 77 anni fa, con una storia nel dopoguerra parallela a quella fatta dal comitato olimpico «la forza, l’energia, la dignità con cui il CSI ha agito anche in questo ultimo periodo di sacrifici e complessità. In questi mesi di pandemia, più di altri, rispetto all’interpretazione dei diversi DPCM, devo riconoscere che siete stati molto seri, rispettosi e molto corretti. Sul carro dei “valori” CSI e CONI viaggeranno sempre assieme, tenendo ciascuno una briglia».


A sottolineare la vicinanza della Chiesa italiana all’associazione d’ispirazione cristiana, ha portato il saluto il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della CEI. «La Chiesa ritiene lo sport mezzo di missione ed evangelizzazione. I nostri giovani hanno oggi più che mai necessità della cultura dell’incontro. Avete fatto bene a scegliere come tema Generare Futuro. L’impegno del CSI, mostra che l’attività sportiva è volano di crescita personale e collettiva. Ogni atleta è temperato in ogni azione. Lo sforzo di superarsi in qualsiasi disciplina serve come stimolo per migliorarsi come persona in tutti gli aspetti della vita. Lo sport forgia una persona corretta, sobria, equilibrata rispettosa dell’altro e delle regole. Generosità, umiltà, allegria, sacrificio, costanza, sono le caratteristiche che segnano la pratica sportiva che consente di alimentare anche la solidarietà. In quest’ottica lo sport favorisce la fraternità e la comunione. Vi auguro che possiate correre verso la meta, lasciandovi guidare dall’amore per il prossimo e dal bene comune».