Dove cercare Pasolini? Dove puoi trovarlo? A Pietralata, ad esempio. C’è un intero capitolo di “ Una vita violenta ” ambientato a Pietralata. Lo trovi tra la gente, in periferia, nella fine dei dialetti, profetizzata negli “Scritti corsari”, pubblicati tra il 1972 e il ’75. Lo trovi nell’impegno della sincerità , come lo definisce Filippo La Porta , “inseguito dal demone di una sensualità incontinente e tentato dalla castità”.
Pasolini si rivolgeva al cuore di tutti, nemico della modernizzazione perversa, delle ideologia borghesi, dei marginali sedotti dal consumismo sfrenato. Forse per questo ci manca lui e la sua ricerca dello scandaloso e dell’irregolare, sia nei suoi romanzi che negli scritti giornalistici.
Ma lo trovi anche, anzi soprattutto, nei “prati” della periferia romana, il cuore dello sport vero e libero. “Per me sport e cultura non sono in antitesi, anzi si integrano – diceva – lo sport fa parte del bagaglio di ogni uomo libero”.
Non i prati bucolici e profumati degli altopiani, ma quelli puzzolenti e bitorzoluti delle borgate . Quel “prato” che diventava “ campetto” di pallone per le mille partitelle occasionali che lo vedevano protagonista, animatore, capitano di improbabili squadre. Sia con la maglia della sua squadra, il Bologna, sia con giacca e cravatta, mentre calcia ed esulta, dribbla e si invola sulla fascia.
Secondo lui lo sport aveva senso soltanto se praticato dalla gente, ed in mezzo ad essa, non potendo sopportare la sua spettacolarizzazione, sinonimo di vuoto consumo edonistico. Questo è il senso della sua intervista con Enzo Biagi del 1971 (Enzo Biagi intervista Pasolini, 1971, parla di sport al minuto 54)
Il suo amore per il calcio, in particolare, è noto: lo soprannominavano “Stukas” per la velocità. Nel 1951 si trasferisce con la madre a Roma, lo attende il suo primo incarico stabile, quello di insegnante: “Lo sport, ed ovviamente il calcio in primis, diventano parte integrante dei metodi didattici; lungo i prati dell’Appia Antica “alti” contro “bassi” , “promossi” contro “rimandati” si affrontano durante l’orario di lezione” ( Pasolini nel calcio, di Alberto Fabbri )
Amava anche l’atletica leggera, Pasolini: “La gara atletica pura è una lirica più o meno breve: i cento metri un endecasillabo, i duecento un emistichio, i quattrocento un quartino”, scriveva così Pasolini su “Vie Nuove” nel 1960, come ricorda Valerio Piccioni nel suo libro “ Quando giocava Pasolini ”.
Molte iniziative sono in programma per ricordare Pasolini , ne ricordiamo due che si terranno a Roma, una di atletica, l’altra di calcio. Il 2 novembre a Parco Labia, nella periferia nord di Roma, tra Serpentara e Fidene, si terrà la seconda tappa di Corri per il verde, che Uisp Roma dedicherà a Pasolini attraverso la lettura di alcune sue poesie tra una premiazione e l’altra delle varie categorie. Corri per il verde, storica corsa campestre della Capitale, prese il via nel 1971 per difendere le aree verdi, i “prati” appunto alla periferia di Roma, dalla cementificazione selvaggia di quegli anni. Corri per il verde nacque dalla feconda collaborazione tra Uisp Roma, con la spinta di dirigenti storici dell’associazione dell’epoca, come Giuliano Prasca e Giorgio Logiudice , e un quotidiano della Capitale, “ Paese Sera ”, che spesso o spitò articoli o interviste dello stesso Pasolini , a partire dagli anni ’60.
Sabato 1 novembre, allo Stadio dei Marmi al Foro Italico si terrà “ PPP 50: Pasolini segna ancora ”, con una giornata di sport organizzata da La Corsa di Miguel , in collaborazione con l’assessorato alla Cultura di Roma Capitale. La giornata sarà condotta e commentata da Andrea Vianello, Marino Sinibaldi, la scrittrice Arianna Farinelli, Francesco Repice, Riccardo Cucchi, Marco Tardelli.
Alle 9 è prevista l’esibizione delle scuole calcio giovanili con Esquilino Football Club (affiliata Uisp Roma), Roma 6, Pigneto Team, Villa Gordiani, poi alle 10.30 il calcio d’inizio del quadrangolare con la Nazionale Attori – fondata da Pasolini e Ninetto Davoli, con Matteo Garrone tra i partecipanti, l’Osvaldo Soriano International Football Club (la nazionale degli scrittori), la Nazionale Giornalisti e il Campidoglio Football club, allenato per l’occasione da Ubaldo Righetti.
Ricordiamo, infine, che il 5 novembre dalle 9.30 alle 13.30 si terrà nella Sala della Protomoteca in Piazza del Campidoglio, il corso di formazione organizzato dall’Ordine dei Giornalisti del Lazio “ Pier Paolo Pasolini . Parteciperanno, tra gli altri, Guido D’Ubaldo, presidente Odg Lazio, Massimiliano Smeriglio, assessore alla Cultura Roma Capitale, Mimmo Calopresti, regista, Paolo Conti, Corriere della Sera, Lorenza Fruci, giornalista.
Torniamo a Pier Paolo Pasolini, in questo articolo sintetico che l’Uisp gli dedica in occasione del 50esimo anniversario della sua morte, il 2 novembre 1975. Non si tratta di un ricordo rituale , sebbene doveroso, di quelli che si scrivono in occasione degli anniversari importanti. Molte frasi, pensieri e idee di Pasolini sul valore autentico del calcio e dello sport sono materia viva e quotidiana per l’Uisp, da sempre.
“Anche i protagonisti assumono una mentalità tecnicistica, secondo me molto nociva. Soltanto i cento metri o le specializzazioni strette richiedono un tecnicismo assoluto. Il discorso vale per Mennea, per Fiasconaro. Ma chi gioca al calcio o corre in bicicletta deve avere larghezza di vedute…Bisognerebbe abbinare ad ogni impianto sportivo un analogo impianto culturale. Ma questa è follia, pura utopia”. ( Intervista del poeta Ennio Cavalli, Guerin Sportivo , luglio 1975)
Se abolisci tutto, che ti resta? Chiede Furio Colombo a Pasolini nell’ultima intervista da lui rilasciata , il 31 ottobre 1975. “A me resta tutto, cioè me stesso, essere vivo, essere al mondo, vedere, lavorare, capire”. ( a cura di Ivano Maiorella)
