LA SVOLTA: ROMA PIU’ FORTE DELLA SFIGA

Una Roma impetuosa, che gestisce il gioco, affonda, crea tante occasione e ne spreca troppe, affonda il Milan per 2 a 1. Un risultato striminzito rispetto alla mole di occasioni che i ragazzi di Fonseca hanno creato durante la gara. I rossoneri ad un passo dal baratro: sono solo 3 le lunghezze che separano gli uomini di Pioli dal Brescia terzultimo.

 

Fonseca ripropone il 4-2-3-1 che tanto bene ha fatto contro il Borussia, con Mancini in mediana al fianco di Veretout; stessi 11 eccezion fatta per Kluivert, squalificato, sostituito da Perotti.

Pioli abbandona la tentazione Piatek e conferma in toto l’11 che è sbattuto negli ultimi minuti  contro il Lecce.

La prima occasione della gara è per i giallorossi con Pastore, servito da Zaniolo, che calcia da fuori area con botta al volo, ma la conclusione termina fuori di poco.

L’argentino si dimostra in serata, protagonista di un processo di recupero che nell’ultimo periodo lo ha visto migliorare costantemente, e al 19’, su un’uscita sbagliata dei rossoneri con Kessie che perde palla al limite, recupera palla e ci prova da posizione defilata, ma la conclusione fa la barba al palo e termina sul fondo.

Al 28’ c’è un sussulto del Milan: kessie sradica un pallone a Mancini e serve Chalanoglu, il turco ci prova dai 25 metri, ma Pau Lopez addomestica senza problemi.

In entrambe le squadre sono i centrocampisti ad essere fulcro del gioco: da un lato Kessie, dall’altro Pastore. C’è spazio anche per l’alta scuola a cui appartiene l’argentino, ex Psg: doppio tunnel in progressione su Suso e Conti.

La Roma gioca meglio ed il gol del vantggio sembra nell’aria, dopo un tiro telefonato di Suso, è Zaniolo a scaldare l’Olimpico con una gran botta da fuori alla quale Donnarumma risponde presente, deviando in angolo.

Sono le prove generali del gol: al 38’ sugli sviluppi del corner Mancini prolunga di testa per Dzeko, lasciato colpevolmente solo dalla retroguardia rossonera, che di testa supera Donnarumma con l’aiuto della traversa.

Passano tre minuti e la Roma potrebbe raddoppiare: Zaniolo serve Pastore che dal dischetto del rigore si fa ribattere la conclusione da uno spettacolare Donnarumma che tiene a galla il Milan con un intervento clamoroso.

La seconda frazione di gioco vede la Roma con in mano il pallino del gioco e che riesce ad affondare in maniera semplice: punizione dal limite per i piedi fini di Kolarov, ma la conclusione, deviata, è di poco fuori, sugli sviluppi del corner Smalling anticipa tutti, ma il colpo di testa finisce di poco al lato.

Impressionante come il Milan sulle situazioni di calcio da fermo si dimostri inadeguato a difendere, non riuscendo a contrastare gli attacchi giallorossi: per Pioli il lavoro da fare per rimettere in carreggiata il Milan è tanto, ma questo sarà un punto su cui concentrarsi.

Incredibilmente però arriva il pareggio del Milan: Theo Hernandez aggancia un bel cross di Calabria al limite dell’area e scaglia una conclusione che, sporcata da Fazio, riesce a superare Pau Lopez.

Sembra la solita vecchia Roma, pronta a ripiombare verso le incertezze che hanno accompagnato questo primo scorcio di stagione e invece dopo appena 4′ i giallorossi passano di nuovo: Antonucci, approfittando dell’ errore di Calabria in uscita, intercetta la palla che, nel tentativo di servire Dzeko, carambola sui piedi di Zaniolo, che dal limite spiazza Donnarumma .

Al 70’ si dimostra ancora la manifesta inferiorità del Milan sui calci da fermo: su un corner Mancini stacca indisturbato al centro dell’area ma spedisce di poco fuori.

Poco dopo Theo Hernandez pasticcia e Zaniolo gli piomba addosso superandolo in velocità, ma è poco lucido e spara addosso a Donnarumma.

La reazione nel finale dei rossoneri è confusa e disorganizzata: Chalanoglu calcia da posizione defilata, ma la conclusione va di poco fuori; in pieno recupero sempre il turco ha un’occasione su punizione, ma la palla termina vicino l’incrocio dei pali, con Pau Lopez che accompagna sul fondo la sfera.

Termina così, con la Roma che torna a vincere, non succedeva dalla trasferta di Lecce, e si ritrova ad un solo punto dal Napoli, quarto in classifica. In attesa dei recuperi dei big, oggi panchina folta di primavera, il modulo additato ad i giocatori a disposizione sembra funzionare.

Per il Milan, è ancora presto, ma si iniziano lentamente a materializzare gli spettri di una stagione da vivere in posizioni di classifica medio-basse. Per Pioli sarà un compito difficile rivitalizzare una squadra spenta e senz’anima.

Claudio Andò