La Roma, Di Francesco e il Porto oltre la Champions

Eusebio Di Francesco: voglio riportare l’attenzione sulla Roma, non sul futuro di Di Francesco. L’interesse del romanista è che domani la Roma passi. Il mio pensiero non va a me stesso, ma ai ragazzi e alla grande partita che possono fare. Domani non gioco io, non è la partita di Eusebio Di Francesco. Poi gli altri discorsi fanno parte del mio lavoro e me li tengo, ma domani è importantissima per tutti.

Troppo spesso quest’anno si è parlato di gare da dentro fuori, e sono state spesso buchi nell’acqua per i giallorossi: il campionato ha registrato puntuali fallimenti nelle gare che potevano portare all’aggancio del quarto posto, ma la Champions quest’anno sembra regalare emozioni, in una stagione, avara fino a qui, di gioie.

E Di Francesco, dopo il tonfo nel derby, è nuovamente sulla graticola:

“Il momento più difficile da quando alleno la Roma? No, il momento più difficile è sempre quello che deve venire. Il derby ha influito su tanti discorsi, noi dobbiamo pensare a questa partita, come la partita della vita. Dobbiamo impegnarci tutti. Essere supportato per un allenatore è fondamentale, essere sopportato no.  Pochi dubbi per la formazione: deciderò chi mandare in campo e spero che possano ripetere le prestazioni dell’anno passato in Champions”.

Sulla formazione: “Non dirò pubblicamente come giocherà la Roma, perché giustamente il Porto cercherà di giocare usando la testa. Ci vorrà una grande prestazione difensiva, dovremo essere bravi a difendere il gol. Il resto verrà da sé. Florenzi e Marcano? I ragazzi sanno che devono essere pronti, non sanno chi giocherà. Voglio decidere all’ultimo momento e vedere su chi puntare per questa grande battaglia”.

Claudio Andò