La “Partita con mamma e papà” nel carcere di Ragusa, il 22 dicembre

Si gioca lunedì 22 dicembre nella Casa Circondariale di Ragusa, la “Partita con mamma e papà”, il progetto ideato e promosso da Bambinisenzasbarre all’interno degli Istituti penitenziari italiani, organizzata, dal 2015, in stretta collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

Saranno 30 i bambini, accompagnati da un familiare, e 25 papà detenuti che parteciperanno al tanto atteso incontro, in programma alle 11:00 nel carcere siciliano. Sarà un momento intenso, atteso, vissuto come eccezionale nelle relazioni fa figli e genitori, un evento voluto e organizzato in ogni particolare.

Dopo la sessione estiva della “Partita con mamma e papà”. dello scorso giugno, si è attivata, come sempre, quella invernale. Alle le partite organizzate ai primi di dicembre nel carcere di Locri, Milano Opera, Castrovillari, Piazza Armerina e Brindisi, seguono ora quelle a Voghera, Frosinone, Gorizia, Lodi, Ragusa.

La realizzazione della “Partita con mamma e papà” è resa possibile grazie alla rete nazionale di Bambinisenzasbarre e al contributo delle associazioni partner attive nei diversi territori, quali Officina Socialmeccanica che opera in Sicilia.

La “Partita con mamma e papà” permette a figli e genitori detenuti di vivere un’esperienza relazionale dall’alto valore simbolico e affettivo e ha il fine di sensibilizzare sul tema delle pari opportunità e dell’inclusione sociale di tutti i minori, contrastando stigma e pregiudizi verso i figli di genitori detenuti.

“La Partita con mamma e papà” è l’esito di un più ampio lavoro di attenzione e sostegno alla genitorialità messo in campo negli Istituti penitenziari italiani.

Nata 10 anni fa nel carcere di San Vittore di Milano, la “Partita” nel tempo si è consolidata come parte integrante del percorso trattamentale dei genitori detenuti, divenendo uno strumento innovativo per lavorare sulla genitorialità in carcere. L’evento ludico rappresenta infatti l’esito di un più ampio lavoro preparatorio – incontri, gruppi di parola e attività educative – di attenzione e sostegno alla genitorialità che coinvolge genitori detenuti, figli, famiglie e personale penitenziario.

L’iniziativa ha assunto una crescente rilevanza sociale e istituzionale: in Italia ha ricevuto il riconoscimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche della Famiglia – e, a livello internazionale, della rete europea COPE e il sostegno della UEFA Foundation for Children. Le partite hanno visto la partecipazione di figure istituzionali, territoriali e della società civile, rafforzando il legame tra il carcere e la comunità esterna.

In dieci anni di attività, la “Partita con mamma e papà” ha coinvolto complessivamente oltre 26.500 bambini e familiari, con più di 580 eventi organizzati negli istituti penitenziari italiani. Essa si configura oggi come un appuntamento centrale per la tutela del diritto alla continuità affettiva dei figli di genitori detenuti e per la promozione di una cultura inclusiva che riconosce il carcere come parte integrante del territorio e della società civile.

L’Associazione Bambini senza sbarre Ets difende i diritti dei bambini (“I diritti dei grandi iniziano dai diritti dei bambini” è scritto sulle magliette usate per le partite). È impegnata nella cura delle relazioni familiari durante la detenzione di uno o entrambi i genitori, nella tutela del diritto del bambino alla continuità del legame affettivo e nella sensibilizzazione della rete istituzionale e della società civile.

Per raggiungere questo obiettivo Bambinisenzasbarre ha creato, negli anni, una serie di strumenti specifici, dallo “Spazio Giallo” in carcere, alcolloquio esclusivo tra genitori e figli, dai gruppi di parola al laboratorio artistico, all’azione molto coinvolgente dell’incontro tutto particolare “giocato dentro come se fosse fuori”, dal carcere, cioè la “Partita con mamma e papà”. Questa diventa un’azione che incide anche sul carcere che si ritrova a mobilitarsi in ogni suo settore, anno dopo anno, e ad introiettare il fatto che i bambini possono essere, con la sola loro periodica presenza ai colloqui, dei veri fattori di cambiamento dell’istituzione.

Bambinisenzasbarre è attiva in rete sul territorio nazionale col suo “Sistema spazio Giallo” operativo dentro e fuori dalle carceri. È in atto direttamente in Lombardia (Milano, Bergamo, Lodi, Voghera, Vigevano, Pavia), in Toscana, Campania e Calabria e supervisiona le attività dei partner in rete a Brescia, Varese, Sondrio, Como, Busto Arsizio, in Piemonte, Basilicata, Puglia e Sicilia.

Il Sistema Spazio Giallo comprende fra le varie attività la creazione e la gestione, nelle carceri, dello Spazio Giallo, ideato da Bambinisenzasbarre. È uno spazio relazionale di ascolto e sostegno psicologico alle famiglie e in particolare ai bambini che entrano in carcere quotidianamente per incontrare il genitore, un’interfaccia con funzione di mediazione tra il mondo esterno e il carcere.

Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti

Firmata il 21 marzo 2014 dal Ministero della Giustizia, dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e da Bambinisenzasbarre, rinnovata nel 2016, 2018 e nel dicembre 2021, è un documento unico che riconosce formalmente il diritto di questi bambini al mantenimento del legame affettivo con il genitore detenuto, in continuità conl’art.9 della Convenzione ONU sull’infanzia e l’adolescenza (20.11.1989) e nel contempo ribadisce il diritto alla genitorialità delle persone detenute e impegna il sistema penitenziario in una cultura dell’accoglienza che riconosca e tenga in considerazione la presenza dei bambini che incontrano il carcere loro malgrado.

Da allora Bambinisenzasbarre è impegnata nella diffusione e nel monitoraggio dell’applicazione delle linee guida della Carta negli istituti penitenziari italiani, partecipando al Tavolo nazionale di monitoraggio con Ministero di Giustizia e Autorità Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, organizzando e partecipando a seminari e convegni, creando una rete di attenzione nazionale di realtà istituzionali e del Terzo Settore e fornendo consulenza sui temi della genitorialità in carcere.

A rafforzare l’impatto della Carta – e il ruolo dell’Associazione a livello italiano ed europeo – si è anche imposta la Raccomandazione CM/Rec(2018)5, adottata nel 2018 dal Consiglio d’Europa e indirizzata al Comitato dei Ministri dei47 stati membri. La Raccomandazione ha assunto come modello la Carta italiana per preservare i diritti e gli interessi dei bambini e ragazzi figli di detenuti, indicando Bambinisenzasbarre come ispiratore.