IL MOVEMBER DI FONDAZIONE FORESTA TRA CALCIO PADOVA E MUNICIPI ILLUMINATI DI BLU

Novembre si tinge di blu. È il colore scelto dalla Fondazione Foresta per accendere i riflettori sulla salute maschile e trasformare questo mese nel simbolo della prevenzione per l’uomo. Un gesto semplice, ma dal forte valore educativo: illuminare i palazzi delle città per ricordare che la diagnosi precoce salva la vita. L’idea parte dal professor Carlo Foresta, andrologo e fondatore della Fondazione, che da anni si batte contro la scarsa attenzione degli uomini verso la propria salute: la sede istituzionale sarà la prima ad accendersi, il prossimo 1 novembre. 

I dati, infatti, parlano chiaro: gli uomini fanno meno controlli e più tardi delle donne, trascurando visite e screening fondamentali. Per questo la Fondazione invita i sindaci del Veneto e d’Italia ad aderire alla campagna e ad illuminare di blu i principali edifici pubblici, creando un segnale visibile e condiviso che unisca istituzioni, medici e cittadini.

L’annuncio della nuova iniziativa avviene nel giorno del lancio della campagna “Movember 2025” insieme ad Alì Supermercati e Calcio Padova per promuovere la salute maschile. Con la nuova campagna “La prevenzione non è un tabù, è un allenamento”, invita gli uomini di tutte le età a prendersi cura di sé come farebbero con qualsiasi altra forma di allenamento: con regolarità, consapevolezza e gioco di squadra. Il claim ammicca all’ambito del calcio: “Proteggi la palla” è uno slogan provocatorio e simpatico che sposta l’attenzione dal campo di calcio allo studio medico. 

I dati peraltro sono preoccupanti. Il tumore testicolare si distingue come la neoplasia solida più frequente nella fascia maschile compresa tra i 15 e i 50 anni. I dati del Registro Tumori Italiano (AIRTUM), confermati dalle più recenti analisi pubblicate su riviste internazionali, indicano un costante aumento negli ultimi trent’anni, con un tasso medio di crescita annua del 3,7 %. L’incidenza media si posiziona intorno a sei casi per ogni 100.000 uomini all’anno, corrispondente a oltre 2.400 nuove diagnosi annuali in Italia.

Le regioni settentrionali, tra cui spicca il Veneto, presentano un’incidenza che supera la media nazionale, in linea con i dati osservati nei paesi dell’Europa occidentale, dove la prevalenza supera i nove casi ogni 100.000 abitanti. Le proiezioni europee, guardando al futuro, prevedono un ulteriore aumento compreso tra il 13 % e il 30 % entro il 2035, con una crescita più marcata nelle fasce d’età più giovani.

Il problema riguarda tutti. Negli ultimi dieci anni, infatti, grazie ai test preventivi e alle campagne di sensibilizzazione operate su migliaia di persone, Fondazione Foresta ha scoperto nove casi di cancro ai testicoli su giovani dell’età compresa dai 18 ai 20 anni. Grazie alla diagnosi precoce si può salvaguardare anche la futura fertilità del paziente, oltre a migliorarne drasticamente la sopravvivenza. 

Nel corso di novembre, la Fondazione propone un programma di screening gratuiti e incontri informativi dedicati alla prevenzione del tumore del testicolo, in collaborazione con Calcio Padova e Alì Supermercati, partner che da sempre condividono l’impegno nel promuovere uno stile di vita sano e responsabile. Negli stadi, nei supermercati e sui social, il messaggio della campagna accompagnerà le iniziative di sensibilizzazione: una rete di azioni pensate per normalizzare il dialogo sulla salute maschile e spingere gli uomini a prendersi cura di sé con la stessa serietà con cui si preparano a una partita o a una giornata di lavoro. Durante tutto il mese sarà possibile prenotare una visita andrologica di screening gratuita presso la sede della Fondazione Foresta ETS, in via Gattamelata 11 a Padova, oppure al numero 049-851431.

«Oggi sappiamo che nel 40% dei casi di infertilità di coppia la causa è maschile, ma il problema è che la gran parte degli uomini non ne è consapevole fino a quando non arriva il momento di cercare un figlio — spiega il professor Carlo Foresta —. L’infertilità maschile, infatti, non dà segni premonitori: non ci sono sintomi evidenti, come ad esempio le alterazioni del ciclo mestruale nella donna. Solo un’analisi del liquido seminale può rivelare la condizione. Eppure, se gli uomini sapessero prima di avere un problema, con una corretta valutazione clinica e una terapia mirata si potrebbero accorciare i tempi per ottenere poi una gravidanza. Oggi invece molti uomini scoprono la loro infertilità solo dopo anni di tentativi falliti nella ricerca di un figlio. Il differente approccio alla prevenzione nei due sessi è evidente: a 18 anni una ragazza fa ecografie, visite ginecologiche, Pap test e prosegue per tutta la vita: mammografie, densitometrie per l’osso, e così via. La donna scopre per tempo se ha un problema all’utero o alle ovaie. L’uomo no: nessuna valutazione, nessun programma di prevenzione, nessuna lettera dall’ULSS come accade per il Pap test o la mammografia. E non è un caso se mediamente l’uomo vive 5 anni di meno rispetto alla donna. Anche nella comunicazione pubblica c’è squilibrio: a ottobre le città si tingono di rosa, ma per la salute maschile, anche a novembre, l’attenzione resta minima. Non si tratta di eccesso di zelo al femminile, anzi, la prevenzione non è mai abbastanza, ma vogliamo stimolare gli uomini a prendere esempio».

«Per noi del Calcio Padova questa campagna è molto più di una semplice iniziativa di comunicazione — sottolinea il Presidente della  società biancoscudata Francesco Peghin —. Parlare di prevenzione maschile significa rompere un tabù che per troppo tempo ha tenuto gli uomini lontani dai controlli. Sul campo siamo abituati a proteggere la palla, ma nella vita dobbiamo imparare a proteggere anche la nostra salute. È un messaggio che vogliamo condividere con i nostri tifosi, soprattutto con i più giovani, perché la diagnosi precoce può fare la differenza. A volte basta una visita per salvare una vita. Siamo orgogliosi di affiancare la Fondazione Foresta in questo progetto che unisce sport, scienza e responsabilità sociale: come nello sport, anche nella prevenzione contano la costanza, la squadra e la voglia di non arrendersi. Novembre è il mese giusto per ricordarlo, e il calcio può diventare un canale potente per diffondere consapevolezza, con semplicità e senza imbarazzo. La salute è il nostro bene più importante, e non c’è vittoria più grande di quella che si gioca per se stessi».

«La prevenzione non deve restare uno slogan, ma diventare un’abitudine quotidiana — afferma la direzione di Alì Supermercati —. Per questo abbiamo scelto di sostenere la Fondazione Foresta e la campagna “Proteggi la palla”: un messaggio diretto, chiaro, che parla a tutti gli uomini e li invita a prendersi cura di sé con la stessa naturalezza con cui fanno la spesa o si allenano. Nei nostri punti vendita, ogni giorno incontriamo migliaia di persone e sappiamo quanto sia importante usare questo contatto per promuovere la cultura della salute. La prevenzione è un allenamento, e come ogni allenamento richiede costanza, attenzione e la capacità di superare l’imbarazzo. Se pensiamo che un semplice controllo può salvare una vita, capiamo quanto sia fondamentale parlarne apertamente. Siamo orgogliosi di partecipare a un progetto che unisce sport, medicina e responsabilità sociale: una rete virtuosa tra Fondazione Foresta, Calcio Padova e Alì per ricordare che prendersi cura di sé non è mai un gesto individuale, ma un atto di squadra».

Va precisato in chiusura che evidenze scientifiche più recenti confermano che il tumore del testicolo non ha una sola causa, ma nasce da una complessa interazione tra fattori genetici e ambientali. Si parla, infatti, di una patogenesi multifattoriale, dove la predisposizione ereditaria si intreccia con condizioni acquisite nel corso della vita. Tra i principali fattori di rischio riconosciuti, uno dei più importanti è il criptorchidismo, ossia la mancata discesa del testicolo nello scroto: questa condizione aumenta di quattro-sei volte la probabilità di sviluppare una neoplasia testicolare rispetto alla popolazione generale. Anche la familiarità, ovvero la presenza di casi di tumore del testicolo tra i parenti di primo grado, rappresenta un elemento di rischio significativo. Un ruolo emergente è attribuito anche a situazioni di infertilità maschile e alla microlitiasi testicolare, soprattutto quando si associano ad altri fattori predisponenti. Gli studi più recenti suggeriscono inoltre che l’esposizione prenatale a interferenti endocrini — sostanze chimiche diffuse nell’ambiente capaci di alterare l’equilibrio ormonale — possa avere un’influenza determinante nello sviluppo di queste patologie. Infine, anche gli stili di vita giocano la loro parte: l’abuso di alcol, l’uso di marijuana e altri comportamenti a rischio possono contribuire a creare un terreno favorevole all’insorgenza del tumore testicolare, rendendo la prevenzione e la consapevolezza strumenti essenziali di tutela per la salute maschile.