IL CALCIO A MODO MIO: DALLA POLONIA VERSO IL PASSATO

Apparentemente tutto come previsto. La gita in Polonia per la nazionale di Mancini è grigia, non fredda, in attesa che spunti il sole. Si spera. La classifica del girone degli azzurri vede il Portogallo con 6 punti, la Polonia e l’Italia con 1. 

La nostra formazione è poco più che incuriosita; la squadra in bilico tra il sospetto che diventi un’avventura e le tentazioni di giocare ai conquistatori. Eppure improvvisamente Polonia-Italia diventa importante. C’è intanto un problema di sacralità ritrovata. E’ in queste serate che si è quasi costretti a riprendere coscienza dei propri titoli. Qui per tutti siamo stati dei campioni del mondo, Mancini è sempre Mancini, un regista del calcio che sarebbe profano perfino discutere.

Eppure, ciononostante, le gerarchie del gruppo 3 della Nations League sono  chiare, soprattutto dopo il 3-1 ottenuto ieri dai lusitani in Polonia. Gli Azzurri si trovano in una sorta di limbo: con l’incubo, molto probabile, vista la pochezza del gioco espresso dalla nostra nazionale, della possibile retrocessione, ma anche, paradossalmente, con la possibilità di arrivare persino al primo posto del girone. Infatti in caso di vittoria della nazionale del “Mancio” proprio in Polonia, la condannerebbe all’ultima posizione.

Forse è tutto banale, ovvio, scontato ma fa una impressione strana. E’ come tornare indietro nel tempo, o, peggio, trovarsi improvvisamente nel dubbio di non aver mai capito fino in fondo cosa eravamo andati a diventare. Dediti all’autocompatimento se non proprio all’autodistruzione, obbligati a parlarci addosso per dare sempre la colpa a quello sventurato di Ventura.

Cacciati a furor di media il CT con il presidente Tavecchio, subito dopo è diventato una favola, un’avventura clamorosamente fuori dalla realtà che con altrettanto clamore si era incredibilmente realizzato. Più che i Campioni ci siamo troppo presto sentiti gli orfani del Mundial di Russia. E oggi la storia ci dice che una volta di più abbiamo fatto male i conti.

Ritenere che il risultato  di domani possa dare delle risposte, agli interrogativi che assillano il calcio italiano, noi di IMG Press siamo molto scettici. La nazionale di calcio ha sempre fatto perno sulla bontà dei vivai: oggi non è più così. Ormai da diversi anni i settori giovanili sono pieni di giovani che provengono da tutte le parti del mondo, sopratutto dal Continente africano, e questo non permette nessun ricambio generazionale per la nostra nazionale.

Purtroppo la governance dello sport Italiano in questo decennio (Coni e federazioni sportive) non sono state in grado di arginare gli interessi economici dei club, che dovendo fare profitto si sono riversati nei mercati giovanili esteri lasciando a quello italiano il cosiddetto doping economico utile solo per la quadratu dei bilanci (vedi fallimento Cesena e vicenda Chievo Verona) ciò ha di fatto impoverito le nazionali  che stentano a tutti i livelli. 

Ci siamo talmente discussi, rivoltati, condannati, riproposti, ci siamo tanto saccheggiati, che quando qui annunciano in grande pompa “ecco a voi i campioni italiani” ti aspetti di vedere entrare un’altra squadra. L’unico rimasto veramente immune da questo peccato è stato forse proprio Mancini.

Analizzando i dati della sfida con la Polonia si scopre facilmente che questa improvvisa sorta di riflusso, questo richiamo alla regalità, trova da parte sua delle profondissime risposte tecniche. Fate un po’ i conti.

Noi di IMG Press domani sosteremo la nazionale e ci auguriamo un rotondo successo ma  lo stesso sarà giusto non spegnere i riflettori sulla tematica che va posta quotidianamente in primo piano.

Salvare lo sport italiano dovrebbe essere il compito del Coni: le porte ormai stanno chiudendosi questa specie di pullman che si chiama Nations League sta di nuovo partendo. Chi è fuori rischia di rimanerci per sempre. L’ultimo appello al dubbio è proprio oggi. La nostra avversaria è lontanissima dall’essere la più forte squadra d’Europa, ma è molto più che una Cenerentola volenterosa.

Cercando verità definitive manca perfino la volontà di costruire la partita. Mancini auspica difficoltà. Più trappole e ostacoli la squadra troverà sul suo cammino e più sarà contento. Questo oggi. Domani vedremo.

Tifosi ricordate: il problema della mancata partecipazione ai mondiali non è solo colpa di una scelta di Ventura per non aver schierato Insigne… Giorno verrà che i meriti dell’ex verranno riconosciuti a sua totale gloria. 

Ciuff…e…Tino