Dove va il basket targato Petrucci?

Martedi 16 Luglio l’attuale governo del basket Italiano, cioè il Consiglio federale presieduto dall’ex numero uno dello sport Gianni Petrucci, emetterà il bollettino sulla salute della nostra pallacanestro.

 

I problemi della palla a spicchi andavano affrontati per tempo, proprio nei giorni in cui molti federali si incensavamo dicendo “il basket è in salute”; oggi, però, ci stiamo rendendo conto che il basket italiano non è propriamente in grande spolvero. Anzi, tutt’altro.

Il Consiglio federale, noi riteniamo all’unanimità, certificherà che la Serie A sarà a 17 squadre con conseguente turno di riposo dopo che lo stesso aveva deliberato l’allargamento a 18: un sorriso mi rianima. Diceva un autorevole personaggio che si sa esattamente che rotta seguono le navicelle lanciate nel cosmo, ma si ignora quali orbite percorrono i sentimenti e le azioni umane. E via, con i summit: coraggio presidenti!

Certe decisione  possono essere prese da qualche comitato territoriale quale quello siciliano per gestire una Serie C, o una Serie D, o la  Promozione, ma osservare un turno di stop obbligatorio tra i professionisti è fuori da ogni senso logico. Ma io cosa ci rimetto di tasca mia? E Petrucci, al contrario, cosa ci guadagna?

Ovviamente lo stesso Consiglio Federale, stante le notizie trapelate, delibererà che le squadre del Piemonte e della Toscano andranno inserite insieme a quelle Siciliane e udite udite alla Scandone Avellino che fresca di fallimento scampato, dopo aver disputato i play-off scudetto, dovrà essere chiamata a trasferte incredibili. Ricorderemo a lungo questa stagione sportiva al tramonto: perché ha avuto molti aspetti inconsueti. Ha smentito, intanto, il luogo comune che afferma: nella federazione gestita da uno come Petrucci non succede niente. Vengono dei pensieri, ammetterete…

Sembra che una peculiarità di questo Consiglio Federale sia deliberare in antitesi alle proprie deliberi precedenti al fine di governare questa grande nave PALLACANESTRO che avendo il timone guasto e il capitano di lungo corso prossimo alla quiescenza viene governata da eventi esterni che agiscono anche in condizioni di mare calmo.

Ma non sono un esperto: mi consolo pensando che anche fior di professionisti su questo universo non risultarono poi molto informati. Non mi considero dunque l’Eminenza grigia in grado di individuare i sottili giochi del potere. I blog specialisti riportano tanti fatti, e tante riunioni di quei personaggi che la cronaca considera la vetta del potere, l’apice della saggezza. Senza voler mancare di rispetto a nessuno, a me pare che ci sia un uso improprio delle parole, che non rispecchiano la realtà. Ci sarà pur un motivo se siamo messi male, o no?

Perché non si spiegano altrimenti i dietrofront – come a esempio aver sbandierato ai quattro venti che sarebbe stato il grande BOSCIA (Boscia Tanjevic) a risolvere i problemi del nostro movimento giovanile, adesso si butta la croce su Marco Crespi per il fallimento della nazionale femminile: vi sembra davvero che le bocciature, per gli appassionati siano un imprevisto? Che le sconfitte rimediate dalle nostre rappresentative azzurre siano una novità di questa stagione?

Quando leggo articoli intitolati: Dove va il basket targato Petrucci, senza neppure il punto interrogativo, un sorriso mi rianima! Concedetemi una battuta: non c’è abbondanza di mercanzie negli armadi federali, i vestiti sono sempre di tessuto modesto.

Ma veniamo agli ultimi eventi: desidero esprimere (e lo considero un dovere di lealtà) il mio parere su un aspetto degli attuali vertici arbitrali, che si rivela grottesco, e paradossale, dopo quasi cinque anni di commissariamento del Comitato Italiano Arbitri – a 15  mesi dalla scadenza del mandato – nomina il Consiglio Direttivo e il suo presidente, individuando un politico (attuale presidente del potente comitato regionale Emilia Romagna) che ha una grossa esperienza in tema arbitrale – avendo arbitrato fino alla Serie C di calcio – e addirittura candidatosi nel 2000 alla presidenza dell’AIA in contrapposizione al messinese Tullio Lanese.

RadioCia assicura che un altro messinese lo affiancherà in questi 15 mesi: il potente ex presidente del Comitato regionale Sicilia e attuale componente della commissione marketing, Antonio Rescifina: se ciò rispondesse al vero, non dovrebbe indurre a una pausa di riflessione? Con buona pace dell’aiap, che oltre ad aver gioito per la gara sette di finale arbitrata dai suoi arbitri di punta il redivivo Paternicò, Begnis e da Rossi, con buona pace per la FIBA, può ricominciare a tessere le fila in settore che può permettersi di lasciare fuori un Big come Gianni Lamonica.

So bene che questa possibilità è concessa dai buoni rapporti in certi salotti, tra gentiluomini, e quindi non offende le leggi né gli usi, almeno quelli più recenti, ma non riesco a vedere come si concilia col vecchio senso del decoro. Sicuro che queste sono conquiste? Rappresentano passi avanti davvero? Danno prestigio alla classe arbitrale?

Ci sorge spontanea la domanda e contrariamente all’ex Presidente Rescifina, noi non abbiamo “la grazia di mettere sempre il morso alla lingua”. Presidente Petrucci ma ne è proprio certo che il basket è in buona salute considerato:

  • che il bilancio d’esercizio del 2018 ha chiuso con una grossa perdita?????
  • che nel 2018 sono fallite svariate società tra cui Torino Napoli e Avellino?????
  • che nel 2018 la nazionale femminile viene sbattuta fuori dalla partecipazione alle Olimpiadi?????
  • che c’è una grossa fetta di opinione pubblica che la ritiene, unitamente al suo Vice Presidente Vicario, Gaetano La Guardia e al Consiglio Federale responsabile del declino del basket?????
  • che la giustizia federale in questi anni ha fatto mormorare più di una società per delle decisioni non capite da molti giuristi?????I Continuate pure a discutere, con animazione, sullo stato di salute del basket italico perché la crisi del movimento sportivo è fatta anche di questo. Di chiacchiere.

 

Ad Maiora Presidente Petrucci e forza Italia nella speranza che la Cina non sia distante.

Ciuff…e…Tino