Dalla Sicilia alle Alpi in bici: si è concluso a Sondrio il viaggio di Leonardo Cavazzi. In trenta giorni ha percorso 2700 chilometri e ha attraversato nove regioni

Il lungo viaggio di Leonardo Cavazzi si è concluso. Il ciclista lombardo-siculo, partito in bici il 6 luglio scorso da Comiso (Rg), è arrivato ieri pomeriggio a Sondrio, meta finale del suo viaggio lungo tutta la penisola italiana. Ieri mattina era partito da Livigno per l’ultimo tratto di 80 chilometri che lo ha condotto fino a Sondrio.
Ad accoglierlo, a nome del comune, c’era l’assessore alla Cultura Marcella Fratta. Leonardo Cavazzi, che è originario di Sondrio (è nato nel comune di Piateda) le ha consegnato la bandiera siciliana, dono del comune di Comiso e del sindaco Maria Rita Schembari a Sondrio, simbolo di un ideale gemellaggio che il cicloturista ha voluto idealmente realizzare. Insieme alla bandiera, Cavazzi ha consegnato anche il gagliardetto del comune di Comiso e una guida turistica della città in provincia di Ragusa e dei suoi monumenti. Partendo da Comiso (uno dei comuni più meridionali d’Italia) Leonardo Cavazzi ha attraversato nove regioni italiane (Sicilia, Calabria, Basilicata, Campania, Lazio, Toscana, Liguria, Piemonte, Lombardia) viaggiando lungo la dorsale tirrenica e percorrendo 2700 chilometri in 30 giorni. Da lombardo che da sette anni vive in Sicilia (dopo aver vissuto e lavorato per 42 anni a Cengio, in Liguria) Cavazzi ha voluto lanciare un messaggio preciso: l’unità d’Italia non è solo un fatto geografico, ma soprattutto una storia e una cultura, quella della collaborazione e dell’unità d’intenti, che deve guidare il percorso di vita. Conoscersi e apprezzarsi reciprocamente, ciascuno nelle proprie peculiarità, permette di essere sempre più popolo e nazione. Il progetto ha ricevuto il patrocinio del “Giubileo 2025” da parte del Dicastero vaticano per l’Evangelizzazione
L’assessore Marcella Fratta ha consegnato essa pure dei doni al ciclista lombardo: il gagliardetto del comune di Sondrio e alcuni gadget e oggetti simbolo di Sondrio che Cavazzi consegnerà al sindaco Schembari. Perché un po’ della città lombarda e della sua storia arrivi nella cittadina siciliana.
“Come Amministrazione comunale – ha detto l’assessore Fratta – abbiamo apprezzato molto il progetto di grande valenza non solo sportiva, ma anche culturale. Il percorso è stato molto ben studiato, coinvolgendo istituzioni civile e religiose. Un modo veramente straordinario di celebrare le bellezze del nostro paese naturalistiche, storiche e artistiche e umane. il signor Cavazzi ha voluto concludere il suo Tour a Sondrio per celebrare la sua città natale e questo ci ha fatto molto piacere. Sono imprese da divulgare anche per il loro impatto sociale ed educativo”.
Il giorno prima, Cavazzi era stato ricevuto a Livigno, città simbolo delle Olimpiadi che inizieranno tra sei mesi, dalla consigliera comunale Marina Claoti, con deleghe allo sport, politiche giovanili e Olimpiadi. Anch’essa sportiva e maestra di sci, tornava da un giro in bici. L’amministratrice e il cicloturista si sono incontrati ed erano entrambi in tenuta sportiva. A Piateda, suo paese natale, Cavazzi ha incontrato il sindaco Simone Marchesini.
Cavazzi è contento del viaggio appena concluso. Nelle ultime due tappe, da Bormio a Livigno e da Livigno a Sondrio ha percorso tragitti difficoltosi, giungendo fino al Passo del Foscagno, a quota 2291 metri (il punto più alto del viaggio) e al Passo della Forcola, a quota 2000. È stanco per la fatica sostenuta, ma sa che ne è valsa la pena. “In questi trenta giorni ho incontrato numerosi amministratori, che mi hanno accolto nei loro municipi. Sono stati incontri molto belli. A loro ho raccontato le ragioni del viaggio e ho trovato gioia e condivisione. Ho incontrato anche tanta gente comune, nelle strade, nei bar o nei campeggi dove ho dormito. Il significato del viaggio è anche questo: conoscere e conoscersi è uno scambio di esperienze, è condivisione. Ringrazio la Sicilia per avermi accompagnato in Valtellina, unendo storia e cultura della nostra bellissima nazione”.
Cavazzi resterà in Lombardia per due giorni, per rivivere i luoghi della sua infanzia. Poi farà ritorno in Sicilia. Stavolta in treno.