Calcio & sicurezza: Torino – Inter, 5 arresti della DIGOS

Torino – Inter, 5 arresti della DIGOS. Personale della Digos della Questura di Torino ha eseguito provvedimenti di “arresto differito” (entro le 48 ore previste dalla normativa di contrasto al fenomeno della c.d. “violenza ultrà”) nei riguardi di 5 aderenti al gruppo ultras oltranzista dei “TORINO HOOLIGANS” per reati di rissa, violenza e lesioni a incaricato di pubblico servizio aggravati.

 

In particolare, poco prima dell’inizio dell’incontro di calcio Torino – Inter, dello scorso 23 novembre, un gruppo compatto di circa 20 supporter del summenzionato sodalizio ultrà granata, tutti vestiti con abbigliamento scuro,  perlopiù travisati, dopo essere entrati sugli spalti del secondo anello della curva sud dello stadio Olimpico Grande Torino (ove abitualmente si posizionano gli aderenti ai “Torino Hooligans” durante le gare casalinghe), hanno aggredito alcuni supporter interisti (entrati con regolare tagliando per il settore “Primavera”) spintonando altresì alcuni steward (due dei quali hanno riportato lievi lesioni) che erano stati ivi dislocati per tenere separate le due tifoserie, in una curva, tra l’altro, solitamente frequentata, perlopiù, da tifosi non riconducibili al contesto ultrà granata.

Nella circostanza, le due opposte tifoserie si sono fronteggiate sugli spalti della curva sud colpendosi reciprocamente con calci, pugni, e strumenti atti all’offesa (aste di bandiera, cinte e manici di ombrelli) e solo grazie all’intervento di personale della Digos e di altri steward è stato possibile interrompere l’azione criminosa

I summenzionati “arresti differiti” sono stati possibili grazie all’analisi trasversale delle immagini effettuata dal personale specializzato della “Sezione Indagini Tecnologiche” della Digos di Torino che sta proseguendo nelle individuazioni degli altri responsabili delle azioni criminose.

Contestualmente è stato avviato anche l’iter per l’adozione di provvedimenti Daspo nei confronti di tutti gli autori della violenta rissa.

La Questura di Torino sta procedendo ad ulteriori accertamenti dai quali potrebbero scaturire altri provvedimenti sanzionatori a carico dei responsabili.