A Coverciano nasce l’Italia di Gattuso

Dopo averci parlato al telefono e averli incontrati nei ritiri dei rispettivi club nelle scorse settimane, Gennaro Gattuso ha potuto finalmente abbracciare i suoi Azzurri. Nel pomeriggio a Coverciano dirigerà il primo allenamento da Ct, iniziando a plasmare una Nazionale che nei prossimi mesi è chiamata a conquistare la qualificazione al Mondiale.

APPARTENENZA E SACRIFICIO. “Sono carico a molla – avverte Gattuso nell’Aula Magna del Centro Tecnico Federale – sento tantissimo la responsabilità, ma non ho assolutamente paura. Ai ragazzi chiedo senso di appartenenza, entusiasmo e voglia di sacrificarsi per i compagni. Non dobbiamo andare nel panico dopo dieci minuti se siamo sullo 0-0, ma restare squadra sempre. In questo momento abbiamo bisogno di 27-28 giocatori che fanno un gruppo, la forza dell’Italia è sempre stata la squadra, il carattere e la voglia di lottare. Dobbiamo riuscire a ritrovare questo aspetto. Sappiamo che non possiamo più sbagliare, la classifica dice questo”.

GRAZIE BERGAMO. La sconfitta di giugno in Norvegia – a cui ha fatto seguito il successo casalingo con la Moldova – ha messo subito in salita il cammino degli Azzurri, che per sperare di chiudere al primo posto il girone dovranno vincere le prossime gare cercando di segnare il maggior numero possibile di reti: “Ma la nostra storia dice che di goleade ne abbiamo fatte poche, non si può preparare una partita pensando di fare tanti gol”. La rincorsa al Mondiale comincerà venerdì a Bergamo con l’Estonia, in uno stadio che sarà tutto esaurito per il ritorno degli Azzurri: “Ringrazio tutte le persone che hanno comprato il biglietto, abbiamo bisogno di questo. E anche se manca più di un mese faccio un appello per la partita di Udine con Israele: abbiamo bisogno della nostra gente e dell’entusiasmo degli italiani”. Quanto sta accadendo a Gaza non lascia indifferente il Ct e non potrebbe essere altrimenti: “Sono un uomo di pace e mi fa male al cuore vedere civili e bambini colpiti. Noi dobbiamo fare il nostro lavoro, ma spero si arrivi a una soluzione di pace, non solo in Israele ma ovunque è in atto una guerra. Anche la FIGC sta lavorando tantissimo per trovare soluzioni e fare in modo che quella di Udine sia una partita perfetta anche dal punto di vista della sicurezza”.

FIDUCIA NEI GIOVANI. In Serie A continua a diminuire il numero di italiani in campo e di conseguenza il numero di calciatori convocabili. E soprattutto i giovani trovano sempre meno spazio: “Spero in futuro di vedere più italiani giocare nel nostro campionato, però non siamo messi così male. In questo momento dobbiamo pensare di tirare fuori il meglio dai nostri giocatori”. Non mancano però i talenti e, nelle sue prime convocazioni, Gattuso ha deciso di aprire la porta della Nazionale a tre ragazzi che abbinano qualità tecniche a un fisico imponente: “Sono giocatori pronti, non gli ho regalato nulla. Penso che abbiano caratteristiche ben precise e che ci possano stare in questo gruppo: Fabbian è simile a Frattesi, riempie bene l’area, ha fisicità e ottimi tempi di inserimento. Esposito ha fisico e tecnica, così come Leoni, che per essere un 2006 ha grande personalità, non ha paura di nulla e sa giocare a campo aperto”.

DONNARUMMA E CHIESA. Messo alla porta dal Paris Saint-Germain, Donnarumma ha subito trovato una nuova squadra. Il portierone azzurro è a un passo dal Manchester City e il fatto che non debba restare fermo è un’ottima notizia anche per la Nazionale: “Nel pomeriggio farà le visite mediche e poi firmerà con il City”, annuncia Gattuso per poi spiegare come la mancata convocazione di Chiesa sia stata una scelta condivisa con il ragazzo: “Ho parlato con Fede, non era pronto a tornare perché voleva sentirsi al 100%”.

SI DIFENDE A QUATTRO, SI IMPOSTA A TRE. La sua Italia dovrà mettere in campo carattere e appartenenza, ma è riduttivo dipingere Gattuso solo come un grande motivatore. Le sue squadre hanno sempre avuto un’identità chiara: “Costruiremo a tre, ma difenderemo a quattro. Altrimenti bisogna andare solo sui riferimenti e vai uomo su uomo. Giocare a cinque porta ad avere un blocco troppo basso, è un modo di giocare che non sento mio. I moduli li fanno soprattutto i riferimenti, si scelgono i calciatori funzionali a ciò che vogliamo fare. Si parla sempre di tattica ma oggi è difficile giocare in Serie A, si gioca sempre uomo contro uomo”.

SINERGIA CON I CLUB. È stata una lunga estate quella di Gattuso, che accompagnato dai suoi assistenti Riccio e Bonucci ha girato in lungo e largo l’Italia: “Devo ringraziare i club per come ci hanno accolto in questo mese e mezzo, è stato importante fare una chiacchierata con i dirigenti. Mancano ancora dieci squadre, il giro di visite nei centri sportivi non è finito”. Come aveva preannunciato nel giorno della presentazione ufficiale, anche chi non è al meglio della condizione resterà a Coverciano. È il caso di Scamacca, che al pari di Tonali si è presentato in ritiro con un piccolo problema fisico: “Ringrazio l’Atalanta perché ha dimostrato con i fatti di volerci aiutare. Per me e per chi lavora con me è fondamentale questo aiuto. Non voglio mettere in difficoltà giocatori e club, ma qui abbiamo tutti gli strumenti per curare e controllare i giocatori”.