Cristina, la mia vita di corsa

Si chiama Cristina Turini, è nata a Milano sposata con una figlia di 12 anni. La sua è una storia che va di corsa: architetto ma ultimamente sta collaborando con la redazione di una rivista B2B (Running Magazine). Da 3 anni e mezzo inoltre ha un blog sul running RunandtheCity.it che pratica come podista amatoriale. Questa sua passione le permette di viaggiare e conoscere tante altre persone: amanti della corsa come lei.

Cristina, cosa l’ha spinta a dedicarsi al running?
Cercavo qualcosa da fare solo per me stessa e siccome avevo qualche chilo da perdere, ho iniziato a fare jogging, circa 4 anni fa.

Cos’ha di attraente per lei questa specialità?
Tante cose. La prima è l’avvicinamento o il mantenimento di uno stile di vita salutare. Poi è un continuo misurarsi con le proprie capacità. Inoltre si conoscono nuovi amici e spesso per partecipare alle gare si viaggia in compagnia conoscendo nuovi posti.

Riuscire non mollare mai. La gara, lo sforzo molto intenso fin dai primi passi: si corre quasi senza prender fiato. Ci svela il suo segreto?
La corsa è una sfida continua con se stessi. Nessuno ti può aiutare e all’inizio si pensa sempre di non farcela. Ma poi si diventa forti, ancor prima che fisicamente, mentalmente. Sicuramente una predisposizione caratteriale e mentale c’è, penso soprattutto alle colleghe che riescono a correre per 24 ore senza fermarsi. Ma come per tutto, sono la disciplina e l’allenamento che ti portano ai risultati. E di riflesso questa nuovo stato mentale serve poi in tutte le situazioni della vita.

Si corre contro il cronometro, o contro noi stessi?
Se sei un atleta amatoriale e quindi l’atletica non è la tua professione, è inutile correre contro il cronometro. Un runner amatoriale ha già le incombenze del lavoro e della vita, la corsa deve essere il mezzo per evadere e divertirsi e magari anche per stupirsi quando si riescono a raggiungere dei bei risultati. Per me correre è sempre una sfida con me stessa.

Abbiamo dato una lettura al suo blog RunandtheCity.it : c’è in lei pure una vena di scrittrice?
Non credo. La mia è una scrittura semplice e scorrevole senza pretese, destinata a chi, come me, ha voglia di leggere qualcosa di diverso ma comunque legato alla passione del running. Diciamo che in me c’è una vena di blogger.

A parte l’atletica, quali sono i suoi interessi?
Mi piace viaggiare, cucinare, leggere.

Oggi è un’atleta, ma la corsa prima o poi finisce. Sta già pensando a un futuro diverso?
Penso che la corsa non abbia età. Quando vado alle gare di paese vedo tanti anziani che, armati di tenacia e scarpe da running macinano chilometri. Hanno tutta la mia ammirazione. Ecco, mi piace pensare che il mio futuro più o meno sarà così.