Il binomio tra etica e sport va coltivato partendo dai più giovani

di Roberto Gugliotta

Ciò, che dovrebbe essere normale in ogni luogo di questo Paese per la crescita delle persone, a Messina rischia di essere una chimera: etica & sport. Nei dibattiti televisivi e non, si parla di educazione; ogni società la declama ma sarà poi vero? Se lo fosse sarebbe un piccolo, ma fondamentale passo avanti, per far fronte a una situazione imbarazzante. La Messina dei professori, che discute tanto di sport, e che pratica, a proprie spese, lo sport nell’età adulta, è all’ultimo posto in Italia come qualità di vita sportiva. Non solo. Se giri per le palestre, osservi che un bambino su tre è in sovrappeso, ma, soprattutto, che viene sottovalutato, da gran parte delle società, il valore educativo dello sport di base.
Sviluppo della volontà, e spirito di sacrificio, come ricchezze interiori, che i ragazzi si porteranno dietro dappertutto; rispetto dell’avversario, che è rispetto del prossimo; rispetto del regolamento, che è rispetto della legge; spirito di gruppo, in campo, come nella famiglia e nel lavoro; e cultura della sconfitta, prima della cultura della vittoria, e cioè sconfitta non come fallimento, ma come occasione per correggere gli errori, e migliorarsi. Perché prima della maggiore età i nostri ragazzini hanno voglia di altro? Magari è proprio per colpa dei cattivi "maestri" che li hanno allenati in maniera diversa. Questi ragazzini trasformati dai d-istruttori in "gratta e vinci alla marijuana". Tanto fumo e poca qualità. Genitori, meno abbagli, meno confuse illusioni: anche i sogni sportivi vanno fatti con… etica.
Etica e sport, l’importanza della pratica del basket come componente essenziale nel processo educativo. Insisto, infatti, sul suo valore socializzante e inclusivo, sulla possibilità di conoscenza che lo sport offre anche tra persone di diverse origini culturali, sul coltivare i valori “salutistici” nel rispetto della centralità della persona. Sarò noioso ma sono dell’idea che condividere regole comuni contribuisce alla formazione di un’etica della cittadinanza. Etica, sport e professionalità da ricercare negli istruttori: smettiamola di reclutare apprendisti stregoni. Il binomio tra etica e sport va coltivato partendo dai più giovani, mettendo dentro alla gente l’essenza dello sport, non solo in chi lo pratica ma anche nei genitori. La scelta di uno sport deve essere un atto individuale, fargli capire che lo sport serve a farlo diventare uomo, non ricco.
Occorre inoltre rimettere al centro lo “star bene” della persona, valori etici condivisi e riconoscibili anche per la pratica sportiva. A esempio, chi controlla che le nostre società sono in regola con le visite mediche degli atleti? Sono partiti da settimane i campionati maggiori, qualcuno della Federazione ha richiesto copia della certificazione di idoneità alla pratica sportiva agonista? D’accordo, amici miei, non incazzatevi, voglio solo capire il ruolo delle regole nello sport che amo: dall’etica, alla salute, ecco la lezione professore!