#siprendarescifinanelconsigliofederale

di Roberto Gugliotta

Quante cose sono accadute questa settimana in Fip Sicilia. Dagli istruttori regionali degli arbitri che bocciano gli allievi cresciuti secondo le direttive del presidentissimo Antonio Rescifina – "Fantastico" – sentito il parere del nostro Presidente CIA Regionale vi scriviamo permettervi al corrente di quanto accaduto al raduno di serie D/M, per sensibilizzarvi e perchè crediamo in una vostra attiva collaborazione essendo il "top" in ambito regionale. Per i due Istruttori Regione Sicilia – Cinzia Savoca e Sebastiano Tarascio – lo sgomento è stato nel notare la disconoscienza dei regolamenti, regolamento tecnico, esecutivo, DOA, di cui alcuni, tanti, troppi, che non ne sapevano neppure l’esistenza. C’è da domandarsi con una certa urgenza: la pallacanestro siciliana e governata da persone esperte o da dilettanti allo sbaraglio? Si avrebbe voglia di soffermarsi su qualcuna almeno di queste promozioni, e invece no. Bisogna ancora occuparsi di Rescifina, della moglie di Curella, del conflitto politico-diplomatico che si è aperto fra il popolare presidente del basket siciliano e gran parte delle società dell’Isola per via delle bizzarre decisioni prese nell’organizzazione dei vari campionati regionali. C’è da mettersi le mani tra i capelli: al punto che ci si domanda il criterio delle scelte. Per quanto ex amico del presidente Rescifina (ammetto le mie debolezze, sono troppo buono anche con chi non lo merita) voglio vederci chiaro in questa strana storia e già so che, dopo Cinzia Savoca, mi farò qualche altro “nemico”: strano destino per gli spiriti onesti. Dovrei essere ipocrita, ma mi viene difficile! E così devo svolgere il tema "Antonio Rescifina e la teoria delle èlites". In sostanza: è vero, i nuovi mezzi di comunicazione producono un gruppo di personaggi-divi estremamente popolari, esemplari, rappresentativi (un premio non si nega a nessun cortigiano): una nuova èlite. Ma si tratta di una èlite che non ha nessun potere reale. Una èlite, soprattutto, senza regole né meriti. La dimostrazione sono l’organizzazione dei campionati a cominciare dai gironi. Ci chiediamo se l’innesto del nuovo componente nell’ufficio gare (la signora Daniela Salerno in Curella) non sia stato fatto per destabilizzare totalmente i già critici equilibri che ogni hanno il comitato regionale trovava per la formazione dei gironi. Si è fatto tutto e il contrario di tutto, nel campionato u20: prima si era deciso di fare “unico girone” poi si scopre che i gironi son due. A qualcuno, più di uno, per la verità, è venuto un retro pensiero: vuoi vedere che si deve aiutare una società amica del presidente? Mah! Che cattivi pensieri vivono nella nostra mente. E che dire della promozione maschile? Dopo venti giorni di pensate si sono formati due gironi di cui uno con due sotto gironi solo per venire incontro alle società del trapanese composto da cinque squadre ……. !!! Nei campionati giovanili il criterio adottato non si capisce (o per lo meno) non si può dire !!!!!! Per concludere la prima divisione campionato osteggiato !!! Dal consigliere Curella (forse da troppo lavoro alla moglie???) che vede i due gironi formati con il doppio delle squadre della promozione (ben 10) di Trapani e Palermo. Bene. O meglio, male. E comunque: pazienza. Se le "èlites" che dettano le norme di comportamento in una federazione sportiva provengono da Cambridge, o dalle grandi "scuole" francesi, o dalla "Normale" di Pisa, pazienza. Sono dei gruppi chiusi, oligarchici. Tendono a trasmettersi il potere di padre in figlio. Però dettano e seguono norme di comportamento decorose. Si ispirano a "valori" decenti, che si possono – pressappoco – condividere. Si può dire la stessa cosa delle "èlites" siciliana del Comitato Rescifina? Temo di no: sarò considerato un nemico da abbattere se lo scrivo? Bah! Non si vede dove siano (se ci sono) le loro qualità particolari. Da quando anche il presidente Antonio si è messo a cantare e a ballare (o quasi) abbiamo capito che potremmo ballare e cantare anche noi. I valori poi che l’odierna – e potente – èlite siciliana del basket propone oggi sono una combinazione del chi non è con me è contro di me e va tartassato, sanzionato, combattuto con ogni mezzo. Tutto va ben, madama la marchesa: dalle designazioni arbitrali alle trasferte capestro. Orbene Presidente Rescifina ma che colpa hanno le società siciliane per essere così bistrattate dai suoi fedelissimi? Perché devono pagare un nuovo componente per l’ufficio gare per caricarsi in più, costi di trasferta? Quando il presidente salì sul trono promise moralizzazione dei costumi in federazione e sostegno alle società; in più una nuova fase di formazione per gli arbitri, parte fondamentale per il corretto esito dei campionati. Oggi, a distanza di anni caro ex amico Antonio, purtroppo devo constatare che dietro il mito della "rivoluzione" c’era – assai più forte e consistente – il mito del "Paese dei balocchi": vogliamo tutto; abbiamo diritto a tutto; prendiamoci tutto (magari fosse possibile). Forse abbiamo sbagliato tutto. Abbiamo visto il "riflusso" moderato come un rovesciamento del "flusso" eversivo. Mentre ne è la prosecuzione: degli elementi peggiori. Con segni diversi. Basta così! Presidente Petrucci le lanciamo #siprendarescifinanelconsigliofederale tanto lì comanda solo Lei e non lo farà pensare. Ci aiuti presidentissimo Petrucci: abbiamo malgrado le tasse un quiz a ogni momento di gara: chi ci manderanno per punizione? Chi affronteremo per punizione? Chi scomparirà per punizione? Ci salvi presidentissimo Petrucci, nuotiamo in un mar di popò.