FIP SICILIA: Non piace questa gestione del movimento

Mito, storia e metafora, tragedia e grottesco, passato, presente e ahimé anche minacciosa prefigurazione di un futuro molto attuale, che testo meraviglioso e trascinante è il nuovo vecchio corso della Federazione siciliana pallacanestro! Purtroppo a renderne ardua la messinscena, particolarmente nel sistema basket, contribuisce il numero di protagonisti in campo. Il tempo passa e le scelte messe in campo dal Presidente FIP Sicilia Rescifina e dal suo fidato Presidente Regionale CIA Beneduce vanno a suffragare l’aria di sfiducia che si respira nella classe arbitrale Siciliana, ormai alla deriva. Non piace questa gestione del movimento, perché non basata su regole ma bensì su vendette: chi non è con il presidente Rescifina finisce al muro, pronto per essere fucilato da tasse e trasferte. Non si può essere presidente di tutti se si vuole solo cortigiani e ruffiani. Bisogna sottoporsi a controlli e verifiche, che la società e i tesserati richiedono. Orbene, a oggi non sono stati resi noti, secondo voci di corridoio, i criteri di impiego e valutazione degli arbitri nel massimo campionato regionale (C/Silver). Che volete che sia, siamo solo alla seconda giornata di campionato. Ancora una volta, non si ha la certezza secondo quali criteri, norme, disposizioni, regolamenti vengono e verranno valutati gli arbitri nel loro campionato di pertinenza. Come dire, che le squadre giocano, senza conoscere le regole e la formula del campionato a cui partecipano. Accade poi che in diverse province gli ufficiali di campo, sono stati designati senza nemmeno aver svolto una riunione tecnica di inizio stagione. Accade anche che osservatori precedentemente indagati nell’inchiesta baskettopoli ritornino alla ribalta valutando gli arbitri. Dunque, che cosa dobbiamo attenderci da una federazione così bloccata? Il peggio. Siamo stufi di assistere a sistemi oppressivi, tesi a punire qualsiasi manifestazione di tipo verbale, in una logica che va contro la storia, visto che i regimi dittatoriali si sono sempre dimostrati un fallimento. Ogni commento risulta superfluo. Succede anche questo nel CIA regionale che dovrebbe vigilare, organizzare, coordinare, programmare l’attività tecnica in regione del gruppo arbitri e ufficiali di campo. Intanto il presidente Rescifina si è recato a Roma per la consulta dei Presidenti Regionali. Consapevole che non sedrà al tavolo del prossimo Consiglio Federale perché scaricato dalle alte sfere, che, meglio tardi che mai, hanno potuto constatare l’incapacità gestionale ormai manifesta. Le sorprese non finiscono qui.