DNC BASKET: ACIREALE ALZA BANDIERA BIANCA, MESSINA DILAGA

Mezza serie B, forse qualche filo di più, si stacca dalla panca di Acireale e prende la strada di Messina: CUS Messina – Formaitalia Acireale 76-59. La prima sfida della finale finisce in gloria per la formazione allenata da coach Pippo Sidoti: al Palanebiolo si sono viste una squadra dominare e l’altra subire, c’è da attendersi, giovedì 6, una passerella, anche se la legge dei play-off vorrebbe rimettere sempre alla pari due avversarie, ogni volta che s’alza una nuova palla a due. Cus Messina che non ha ancora perso una partita in questa stagione; che segna con facilità grazie al sistema di gioco, dilagando nel quarto finale (26-12); Messina che comanda 40 minuti su 40 (Acireale ha sfiorato una sola volta sul finire del terzo 50 – 47), non pare lasciare scampo agli ospiti, invece, stremati e disillusi, forse consapevoli di non avere armi da opporre a una corazzata inaffondabile: con quella odierna sono 4 le sconfitte rimediate. Acireale che deve inchinarsi alla classe di Carlo Contaldo 38 anni e non sentirli, ben 27 punti infilati nella retina avversaria, risultando alla fine Mvp di questa prima finale. Davide Naso con 19 punti è stato l’ultimo ad arrendersi, ma la partita era già nitidamente incisa, e Messina troppo padrona dei suoi nervi, e della propria spietata superiorità, perché il risultato potesse deragliare. Cus che comunque non ha giocato la partita perfetta che avrebbe voluto Sidoti: allegro e veloce in alcune fasi, quando la partita è stata galoppo, solo col fiato più corto e qualche "bomba" in meno in altre. Per fortuna – o meglio per bravura – Messina è entrata bene anche nella partita dei carri armati, perchè nel momenti cruciali la sfida con Acireale è passata sul terreno del cingolati, con Contaldo – Sereni che hanno messo ko gli avversari. Grazie al lavoro difensivo il Cus si stacca, pescando anche la buona vena di Riva e Mercante ben supportati dall’estro di Gullo. L’Acireale produceva un enorme ma confuso sforzo agonistico, attaccando a testa bassa e lasciando per terra troppe occasioni: falli, tagli serviti male, passi. La forza di Messina è stata quella, mentre il suo attacco rifiatava e pensava a conservare il bottino, di chiudere tutte le porte del fortino. In sintesi, Messina è vicinissima alla promozione in B. Come non accadeva da molti anni. E’ dovuto venire Pippo Sidoti, un figlio della provincia, un messinese nato a Patti!