IL 23 MAGGIO AL VIA GLI STATI GENERALI PER UNA NUOVA IDEA DELLO SPORT URBANO

Lo sport cambia la città e la città cambia lo sport. Giovedì 23 maggio, presso la Fabbrica del Vapore (via Procaccini 4), dalle 9.30 alle 17, Milano convoca gli “stati generali” di tutte le discipline sportive per riportare al centro dell’attenzione la discussione sul ruolo dello sport nell’area metropolitana, dibattito troppo spesso disatteso e abbandonato. Alla Fabbrica del Vapore non si discuterà solamente, si troveranno e identificheranno soluzioni precise su come promuovere realmente – anche in tempi di crisi economica – le politiche per la diffusione della “pratica sportiva”. Tanti i temi affrontati: Milano col suo progetto “palestra a cielo aperto” si propone come capofila di una nuova filosofia d’intervento; le problematiche e le soluzioni legate all’impiantistica, anche nell’ottica di una nuova sensibilità “green”; lo sport e la legalità, con la definizione di un nuovo “codice etico” per le società sportive; lo sport e la scuola, lo sport e la salute. Temi ma anche riflessioni, con una proposta operativa indirizzata ai vertici del calcio, su come affrontare il fenomeno dei cori e delle espressioni razziste negli stadi, destinando le multe date alle società sportive a un fondo unico nazionale per iniziative di sensibilizzazione e contrasto alla xenofobia. La giornata di discussione si concluderà con musica ed esibizioni sportive. “Padrona di casa” sarà l’assessora allo Sport, Chiara Bisconti.
Parteciperanno i rappresentanti delle istituzioni, delle federazioni e società sportive, tra cui: ANCI Lombardia, Coni, Uisp, Csi, Us Acli, Avviso Pubblico, Libera, Transparency, Pierfrancesco Barletta, Fabrizio Cosi, Anna De Censi, Luigi De Micco, David Gentili, Filippo Grassia, Antonio Iannetta, Antonio Latorre, Massimo Mapelli, Pierluigi Marzorati, Paolo Monguzzi, Dario Moneta, Massimo Moratti, Giovanni Pasculli, Paolo Piacentini, Guido Pisapia, Danilo Portaluppi, Giorgio Oldrini, Cristina Quintini, Pierpaolo Romani, Antonio Rossi e tanti altri ancora.