NICCHI SODDISFATTO,PARTITI COL PIEDE GIUSTO

Un team di giovani ed esperti che sa fare squadra, sbaglia sempre meno e guarda al futuro con fiducia. Il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi fa un bilancio decisamente positivo della classe arbitrale dopo sei giornate di campionato. ‘C’è un clima di grande serenità, è un inizio positivo che lascia ben sperare – dice Nicchi a Radio anch’io lo sport -: gli arbitri sono partiti con il piede giusto. Noi siamo sempre preparati alle polemiche e abituati ad accettare le critiche costruttive da cui possiamo solo migliorare. E questo è il nostro obiettivo. Abbiamo giovani molto preparati dal punto di vista tecnico che si integrano velocemente e bene con quelli di maggiore esperienza. Anche nel mondo arbitrale finalmente scendono in campo dei team, non il singolo arbitro: le applicazioni del regolamento sono diventate sempre più uniforme e precise. Gli errori ci sono, ma sempre meno evidenti’. Secondo Nicchi in questo avvio di stagione l’elemento positivo è che i direttori di gara favoriscono il gioco e lo fermano solo quando si arriva allo scontro. ‘Vi lasciamo giocare fino a quando non vi picchiate – sottolinea il presidente dell’Aia -, ma quando ci rendiamo conto che il lasciare giocare determina una scorrettezza pesante scatta il giallo e il rosso e questo i giocatori lo sanno. Abbiamo detto niente gioco violento, e comportamenti lineari in panchina: chi sbaglia va fuori. Siamo anche contrari al provvedimento triplo rosso espulsione e squalifica la giornata successiva. E’ l’ora di fare un passo indietro, l’arbitro applica la vecchia regola, sarebbe meglio finire la gara 11 contro 11. L’arbitro deve dirigere più con la personalità che con il fischio’. E l’Italia è anche il paese in cui si stanno sperimentando gli arbitri di porta, la novita’ su cui punta il presidente dell’Uefa Michel Platini e invece osteggiata da quello della Fifa, Joseph Blatter favorevole all’uso della tecnologia.
‘L’arbitro di porta deve vedere tutto quello che non vede l’arbitro centrale – spiega Nicchi – Noi ci rimettiamo alle regole e ai regolamenti: il problema politico che esiste tra Blatter e Platini a noi non interessa. Collina ha sperimentato questo tipo di arbitraggio e ha funzionato dal punto di vista del lavoro di squadra e per la prevenzione. Se si vuole progredire con la tecnologia avanti pure, ma l’aspetto umano è fondamentale. L’arbitraggio così e’ vero costa di più e si puo’ fare solo nel calcio professionistico. Ci sono federazioni che non hanno le capacita’ tecniche per portare avanti questo progetto: noi non siamo fenomeni, ma siamo riusciti a farlo perche’ c’è un lavoro tecnico di prestigio alle spalle: con 35mila arbitri ci siamo riusciti, la Germania che ne ha 80mila non lo ha fatto’. A novembre sono previste le elezioni per il rinnovo dei vertici dell’Aia e Nicchi si ricandida: ‘Oggi mi trovo a dirigere un’associazione arbitri di grande spessore, intorno vedo grande entusiasmo: c’è ancora molto da migliorare, con attenzione sui vivai. Battaglia principale contro la violenza che abbiamo ridotto ma va portata a zero. Abbiamo 1800 donne e diverse sono vicine ai vertici: se ne arriva una brava come Rizzoli, Tagliavento o Rocchi arbitrera’ in A’ ha concluso.