Calcioscommesse – Procura: Sospetti su società nel derby di Puglia

"Per Bari-Lecce giocata il 15 maggio del 2011, finita 0-2 per il Lecce, abbiamo accertato, nel corso delle indagini, che sono stati dati in garanzia assegni poi tramutati in danaro contante a fine partita": lo ha detto il procuratore di Bari, Antonio Laudati, durante la conferenza stampa che si è tenuta questa mattina a Bari sui nuovi arresti nell’ambito dell’inchiesta calcioscommesse. Su questa partita Laudati ha precisato: "Non ci sono state scommesse" e a chi gli ha chiesto se il passaggio di denaro riguardasse società di calcio interessate, ha risposto un secco "sì". Per il procuratore le indagini compiute dai carabinieri sono state approfondite e puntuali soprattutto analizzando documenti, facendo analisi patrimoniali e registrando spostamenti da tabulati telefonici delle persone indagate.

Il derby permise ai salentini di guadagnare la salvezza sul campo del Bari con un turno di anticipo. Partita che Masiello avrebbe venduto per 300mila euro e nella quale segnò un clamoroso autogol. Agli atti anche il coinvolgimento di alcuni esponenti della tifoseria organizzata che avrebbero fatto pressioni con i giocatori perché perdessero la gara con il Cesena, sulla quale scommisero. Sono una novantina le pagine dell’ordinanza emessa dalla Procura di Bari. I tre arrestati sono stati rinchiusi nel carcere locale, e tra questi oltre ad Andrea Masiello, figurano i suoi due amici scommettitori Gianni Carella e Fabio Giacobbe.

Il derby non è l’unica partita incriminata. Ce ne sono cinque finite al centro dello scandalo.
"Questa è soltanto la prima tranche di un’indagine iniziata nel dicembre 2010 in cui ci sono accertamenti ampiamente provati – ha spiegato Laudati – nel procedimento sono state inserite alcune partite su cui è stata ritenuta ampiamente provata l’alterazione del risultato". Le partite a cui fa riferimento Laudati, oltre Bari-Lecce 0-2 del 15 maggio 2011, sono: Bari-Genoa 3-0 (2 maggio 2010), Udinese-Bari 3-3 (9 maggio 2010), Cesena-Bari 1-0 (17 aprile 2011) e Bologna-Bari 0-4 (22 maggio 2011). Secondo gli investigatori, nella partita Udinese-Bari, alcuni biancorossi, tra cui, secondo Masiello, anche l’attuale difensore bianconero e della nazionale Leonardo Bonucci, si organizzarono per un over (partita con più di tre gol, la gara finì 3-3).

Tre i filoni dell’indagine barese: i calciatori infedeli, gli scommettitori esteri e i possibili coinvolgimenti con la criminalità organizzata. «I broker della criminalità organizzata scommettevano su tre risultati, 1, X o 2. E’ un sistema per riciclare il denaro sporco ed è servito a condizionare i risultati delle partite. Si può guadagnare tantissimo e si rischia poco sul piano penale», ha continuato il procuratore.L’indagine è partita da una segnalazione pervenuta su Bari-Livorno 4-1 di Coppa Italia di due anni fa. "Durante l’intervallo fu registrato un flusso anomalo di scommesse e questo ci fece capire che il problema era l’incidenza delle scommesse sul mondo del calcio".