BASKET & SICILIA: Quella violenza ancora nascosta nei nostri palazzetti e tra gli educatori

Scrive Paolo De Gaetano dirigente responsabile della Società sportiva Il Minibasket Milazzo sul sito Siciliabasket: “Lunedì 7 Marzo a Patti, l’under 17 del Il Minibasket Milazzo ha affrontato la squadra di casa del Patti Basket. Una partita giocata con una buona intensità e impegno da entrambe le due realtà sportive che si è conclusa con la sconfitta dei mamertini. Subito nel dopo partita i biancorossi di coach Massimo Sigillo hanno subito un aggressione in campo da una decina di ragazzi, che hanno invaso l’area di gioco inveendo contro i giocatori mamertini.

In tanti anni non ricordo di essermi mai trovato in una situazione simile. Solo uno degli atleti della squadra avversaria si è unito a questi ragazzi, che nonostante ci fosse l’arbitro ancora in campo, hanno iniziato ad attaccare i miei ragazzi. Una pagina buia dello sport, quella a cui i miei occhi hanno assistito. I valori dello sport non sono quelli che vogliamo rappresentare. Ci saremmo aspettati delle scuse pubbliche e maggiore sensibilità dal Patti Basket, che a oggi ancora non sono arrivate”…

Questa triste vicenda è l’ennesima storia che non avremmo voluto raccontare. come più volte da IMG Press segnalato il basket siciliano, quello messinese in particolare, sta vivendo brutte stagioni. Non vediamo futuro né crescita e si continua a far finta di nulla. Non ci sono progetti né esempi da seguire. Solo tanta ma tanta confusione. Peggio: la violenza è sempre più presente nei palazzetti nelle gare dei grandi così come in quelle dei ragazzi. Chi dovrebbe intervenire è distratto, occupato, indeciso. Davvero a Patti è successo quel che denuncia Paolo De Gaetano? E se è accaduto tutto ciò, perché la vicenda sta passando in silenzio? Il presidente siciliano del basket, Cristina Correnti, che posizione intende prendere? Sul sito della federazione siciliana non ci sono comunicati: quasi sempre le caratteristiche dei contenuti vengono evidenziate in dettaglio.

Il concetto di “violenza”, in questi decenni di incertezza sui fondamenti, è divenuto sempre più problematico. Siamo tutti contagiati da un clima violento che trascende qualsiasi censura e dilaga nella tv, nei palazzetti, nelle strade, nelle relazioni. Però parlare, denunciare, schierarsi serve, eccome.

La violenza sta nell’impatto che avviene tra il “mondo” contenuto nel gioco e lo spirito di un bambino, se questi non è pronto per recepirlo. Molte storie del basket siciliano negli ultimi tempi sono violente né più né meno come i cartoni animati o i film, che si basano sull’esasperazione caricaturale delle relazioni bene-male, in sé corrette. Tutti i ragazzini equilibrati distinguono le metafore e le trasposizioni narrative. La miglior cautela è accompagnarli nella crescita sportiva e umana con molta cautela.

Purtroppo non sempre si interviene in tempo. E troppo poco si fa per la prevenzione, per spezzare schemi di potere e di dominio ancora troppo radicati nella nostra società e per denunciare l’inerzia di chi – e siamo tutti noi – è responsabile del disagio umano e sociale che lacera il movimento sportivo siciliano.

Quello della violenza nei palazzetti è un fenomeno ancora troppo nascosto; si consuma il più delle volte in modo silenzioso e oscuro tra le mura delle palestre o negli spogliatoi. Salvo quando drammatici fatti di cronaca  vengono alla ribalta sporadicamente sulle prime pagine dei nostri giornali.

Ma non basta. Perché il sensazionalismo non crea coscienza e consapevolezza. Occorre invece dare a questo fenomeno più profonda e costante attenzione. IMG PRESS avrebbe piacere di confrontarsi con i nostri modelli di intervento e capire come cerchiamo di far fronte alle tragiche conseguenze di tali abusi.