LA lettera: BASKET & ARBITRI, comportamenti e modalità gestionali

Carissimo direttore mi permetto di farLe pervenire alcune mie personali considerazioni in merito al Suo, pregevolissimo articolo di approfondimento, pubblicato il 17 Ottobre u.s. dal titolo “Basket & polemiche: Presidente Stefano Tedeschi che fine ha fatto la questione etica?”che ha suscitato in me molte perplessità…

 

Al Direttore del sito giornalistico

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Carissimo direttore mi permetto di farLe pervenire alcune mie personali considerazioni in merito al Suo, pregevolissimo articolo di approfondimento, pubblicato il 17 Ottobre u.s. dal titolo “Basket & polemiche: Presidente Stefano Tedeschi che fine ha fatto la questione etica?”che ha suscitato in me molte perplessità oltre a tanta incredulità ma sopratutto il sospetto che determinati comportamenti e le modalità gestionali di un settore nevralgico della FIP, quale il Comitato italiano arbitri,  possono essere ritornate a quelli fatti emergere dalle denuncia di un arbitro di Reggio Calabria che ha determinato la famosa inchiesta “Baskettopoli” che ha accertato un sistema di gestione dei commissari finalizzati a pilotare determinate promozioni.

In quell’inchiesta “Baskettopoli” si disse che riguardava solo i campionati minori B-C e non la Serie A ma leggendo quanto scritto dal presidente, del potentissimo sindacato arbitrale tra l’altro affermato avvocato, che narra che diversi associati lo contattavano per lamentarsi dei comportamenti dei commissari “volti a condizionare le valutazioni degli osservatori” e addirittura denuncia di aver assistito a Milano lo stesso Avv. Sardella “ad una situazione poco elegante” oltre a essere come molti degli arbitri di massima serie a conoscenza “delle intenzioni di Calbucci” piu di un indizio converge verso una nuova stagione triste del settore arbitrale.

Che nel mondo arbitrale si vociferava, da parecchi anni, che le valutazioni e di conseguenze le promozioni e le retrocessioni erano non sempre attinenti ai valori tecnici dei fischietti e molti dubbi sono sorti agli addetti ai lavori sulle varie carriere di giovani arbitri alcuni dei quali hanno accorciato le tappe e sono già Internazionali o addirittura spediti ai mondiali.

In tutto ciò non ha giovato per nulla il lunghissimo commissariamento del CIA, voluto dal vertice federale per giunta con politici e non tecnici quali Gaetano Laguardia, Enrico Prandi, Stefano Tedeschi che di fatto ha solo soffocato malesseri e spostato la resa dei conti che puntale è arrivata non appena si è insediata la commissione CIA.

Molte possono essere le chiavi di lettura di questo malessere che serpeggia negli arbitri di Serie A una potrebbe essere quella della scelta politica di non essere voluti andare in fondo con tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nelle note vicende dell’inchiesta reggina e cioè si potrebbe desumere da quanto riporta  lo stesso presidente del sindacato AIAP nella sua lettera nel passo “capisco che a qualche mio collega possa aver dato fastidio essere tornato sulla bocca di tutti  dopo quello che aveva passato durante le note di vicende di baskettopoli” o nel passo “male non fare, paura non avere” ma a questi dubbi una federazione forte avrebbe dovuto rispondere con un’azione energica che eliminasse i dubbi una volta per tutte è invece tutto far supporre che non è cosi.

Concludo questa mia con il concordare che solo un intervento deciso e risolutivo debba avvenire dai presidenti dei club di serie A che devono avere il coraggio di pretendere la gestione degli arbitri in capo alla Lega di serie A altrimenti situazioni di Bari incidono nei risultati sportivi e lasciano strascichi come quelli che Brindisi ha portato alla luce del sole con un comunicato stampa all’indomani della finale di supercoppa.

Grato per l’attenzione l’autorizzo sin d’ora alla pubblicazione di queste mie note.

MO.SO.