Giornalismo: Garante interviene a tutela dei minori. Multati un quotidiano e due siti di informazione

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Il Garante Privacy ha sanzionato un quotidiano e due siti di informazione che avevano pubblicato illecitamente dati personali e dettagli di un bambino e di una ragazza ancora minorenne coinvolti in due diversi episodi di cronaca. In entrambi i casi l’Autorità si è attivata a seguito del reclamo dei rispettivi genitori.

Nel nuovo intervento a tutela dei minori, il Garante ha ribadito che i giornalisti nella loro attività sono tenuti al rispetto delle Regole deontologiche e della nuova Carta di Treviso che prevedono tutele e garanzie rafforzate per i più piccoli. Tali regole impongono che i giornalisti, pur in presenza di fatti di interesse pubblico, si astengano dal diffondere dati personali e dettagli eccedenti che rendano i minori identificabili, in particolare in caso di decesso per malattia.

Nel primo episodio, infatti, “La Nazione” aveva pubblicato, nella versione cartacea e in quella online, due articoli che riportavano una quantità di dati eccedenti: le generalità del bambino deceduto, la presunta patologia da cui era affetto e la foto della bara; i dati identificativi (nome e cognome, professione, residenza) del papà e della mamma; il nome e l’età della sorellina più piccola.

Nel secondo caso, l’Autorità ha rilevato che il quotidiano online “Torino Oggi” aveva pubblicato un articolo, con titolo dal taglio negativo, contenente due fotografie e un video realizzato da un giornalista che ritraevano una minore ad un raduno non autorizzato interrotto dall’arrivo della polizia. Le riprese video erano state effettuate da una distanza che consentiva l’identificazione delle persone presenti, nonostante i loro tentativi di non essere riconosciuti. Il video era stato pubblicato anche sul canale YouTube dell’editore della testata.

Agli editori delle due testate, che nel corso dell’istruttoria hanno rimosso dalla Rete gli articoli, le foto e il video, l’Autorità ha inflitto rispettivamente una multa di 30mila e di 5mila euro, con il divieto di ogni ulteriore trattamento dei dati dei minori, anche on line, compreso l’archivio storico. Per la pubblicazione di un articolo, sempre relativo al caso del bambino deceduto, il Garante ha applicato una sanzione di 10mila euro anche all’editore de “la Voce Apuana”.