Censura Rai, maschilismo e ipocrisia. Il caso Perego

Hanno chiuso la trasmissione “Parliamone sabato” di Rai1 e “licenziata” la conduttrice Paola Perego. Per chi si vuole informare, ne sono pieni tutti i media, tradizionali e no. L’accusa: maschilismo, perchè ha parlato di quanto sono buone e brave le donne dell’est Europa come mogli per il maschio maschilista italiano. Cioè ha detto quello che sanno e dicono in tanti, in qualunque bar dello sport o casa del popolo. Ha detto quello che generazioni e generazioni di maschi italiani hanno pensato e fatto quando -cortina di ferro comunista ancora vigente, e anche dopo- andavano (anche con gite organizzate in pullman) alla conquista di queste donne portandosi dietro diverse paia di calze di seta e preservativi, e non tanto per farne fidanzate e spose… La trasmissione ha raccontato una realtà che ancora c’è. Brutta, per carità. Sicuramente maschilista, per carità. Ma che c’è. Che va combattuta, superata e che, per questo, forse non è male che sia conosciuta meglio, oltre alla gomitate tra maschi che, sempre al famoso bar, raccontano di quel loro amico che era andato a Bucarest col pullman (l’immaginario della donna rumena è tra le più sexy e maschiliste)…
Tra le tante reazioni di indignazione, spunta quella della presidente della tv di Stato, Monica Maggioni: “un errore, inaccettabile. … mi scuso… non posso pensare che trenta minuti su una questione del genere siano stai pagati col canone”.
Ed eccolo, il canone, l’imposta che siano obbligati a pagare per il mero possesso di un apparecchio tv, anche se non ci sogniamo neanche di vedere la Rai… ma, si sa, è l’imposta che i contribuenti devono pagare per il servizio pubblico radiotelevisivo, ora anche nella bolletta della luce, e quindi piu’ faticoso da evadere… Quello stesso canone, per esempio, con cui si pagano anche quelli che ci raccontano l’oroscopo. E non ci risulta una qualche indignazione di presidente e cda della Rai per frottole di questo genere. O forse l’oroscopo sì e il maschilismo no? Sembra di sì. A noi ci fanno schifo entrambi. Ma almeno quando si parla di maschilismo si racconta una realta’, triste e squallida, ma realta’. Con l’oroscopo, invece, siccome non lo si racconta ma lo si sciorina come verità perchè non c’è interlocuzione (al pari dei tg e di altri tipi di spettacoli e servizi di informazione in cui non c’è confronto), vuol dire che ci sono diverse valutazioni. E quella che emerge, con l’oroscopo, è che al popolo gli va data la droga. Rai spacciatrice, quindi. Sembra di si’. Spacciatrice e ipocrita e pruriginosa e moralista, anche se a difesa dei cosiddetti soggetti deboli (le donne). In contesti come questi -è nostra opinione- uscire dai tunnel della cultura oscurantista, violenta e maschilista, non si fa con la censura, il divieto. Quello che è stato fatto verso la trasmissione della Perego, per noi è censura. E quest’ultima non educa mai, ma crea i miti del proibito, aumenta e fomenta la curiosità e la bramosia. Se il nostro presidente della Rai voleva servire lo Stato, lo ha fatto proprio male, candidandosi ipoteticamente a prossimo ministro della Cultura… e i ministeri della Cultura se non vivono di censura (storia docet, italiana e non solo) di cos’altro dovrebbero alimentarsi?

Vincenzo Donvito, presidente Aduc