Ma i giornalisti della Rai che fine hanno fatto?

di Daniela Brancati

Ma i giornalisti della Rai che fine hanno fatto? Perché tacciono di fronte alla deriva dell’informazione pagata da noi tutti? Francamente un’informazione così piatta, così priva di pluralismo io non la ricordo neanche ai tempi di Fanfani, quando il politico democristiano controllava ferreamente la Tv di stato. Oggi i tg sono 1/3 Renzi, a pacchetto o sparpagliato nei vari temi, 1/3 fra il Papa e i profughi, e il resto diviso fra cronaca nera (più abbondante nelle edizioni di pranzo) e varie, archeologiche preferibilmente. Culturali no, perché la cultura a meno che non sia quella morta dell’antica Roma, può disturbare. A volte c’è anche uno spazio per i renziani e qualcosa per l’opposizione che però va derisa subito dopo che le hanno dato la parola. E a volte c’è Mollica che bacia in bocca ogni divo o presunto tale che intervista. I servizi sono girati lasciando solo l’operatore evidentemente: mai una domanda, mai un’obiezione, mai un pezzo che ricordi il prima o il contesto. Il tg2 (Marcello mi spiace, sai quanto ti stimi) a urne aperte ha mandato il solito servizio mistificatorio sul quesito del referendum! Ma l’Usigrai? Ma la Fnsi? Ma noi tutti che – salvo la cialtroneria di chi scrive le regole – troveremo il canone nella bolletta per accendere la luce? Perchè dobbiamo subire? Un po’ di sana indignazione no? Ma lo sapete cari colleghi che la fuori c’è un mondo che vive, pulsa, ha idee, si batte contro ingiustizie e omologazione, vince e perde, nella vostra totale indifferenza?