RAI: DOPO BESTEMMIA TIMPERI AGCOM ACCOGLIE DENUNCIA DEL CODACONS

Nuova vittoria del Codacons sul fronte Rai. L’Autorità per le Comunicazioni ha infatti accolto la denuncia presentata dal Codacons e ha elevato nei confronti della rete di Stato una sanzione da 25.000 euro per la violazione del Codice di Autoregolamentazione Media e Minori. La vicenda riguarda il famoso episodio della bestemmia pronunciata su Raiuno da Tiberio Timperi. Come si ricorderà il 18 ottobre del 2014, nel corso della trasmissione “Unomattina in famiglia”, il famoso conduttore, nel lanciare una rubrica, pronunciava una pesante bestemmia, chiaramente udita da tutti i telespettatori, al punto da spingere lo stesso Timperi a porgere il giorno seguente le proprie scuse agli utenti, sempre dagli schermi di Raiuno. Il Codacons, stante la gravità dell’episodio, aveva chiesto alla Rai di assumere provvedimenti nel confronti del conduttore, ma la rete si era sempre rifiutata di fornire risposte ai consumatori, arrivando addirittura a giustificare Timperi attribuendo il caso a una “concatenazione di eventi, frutto di una serie di imprevisti non intenzionali e di disguidi tecnici successivi”. Così il Codacons presentava una formale denuncia all’Autorità per le Comunicazioni, chiedendo di elevare una sanzione nei confronti della Rai. Istanza che è stata pienamente accolta dall’Agcom, la quale ha deliberato una multa da 25.000 euro verso l’azienda per violazione dell’art. 34 del d.lgs. n.177/05 in relazione alle disposizioni di cui al paragrafo 2.5, lett. B) del Codice di Autoregolamentazione Media e Minori, articolo che stabilisce che “Le trasmissioni non contengono programmi che possono nuocere allo sviluppo fisico, mentale o morale dei minori e film vietati ai minori di anni 14, a meno che la scelta dell’ora di trasmissione fra le ore 23,00 e le ore 7,00 o qualsiasi altro accorgimento tecnico escludano che i minori che si trovano nell’area di diffusione vedano o ascoltino normalmente tali programmi”. Ora la Rai – fa sapere il Codacons – ha impugnato dinanzi al Tar del Lazio la sanzione, costringendo l’associazione ad intervenire dinanzi ai giudici a difesa del provvedimento dell’Agcom.