La stagione degli scioperi sul web e i principali social network

IlSocialPolitico ha dedicato un approfondimento al tema degli scioperi. Ecco come ha reagito la rete alle manifestazioni del primo e del 12 dicembre volute dai principali sindacati italiani

Media online
Nei giorni precedenti i vari scioperi, i segretari di Cgil e Cisl sono stati invitati a confrontarsi con i lettori di Repubblica Tv, rispondendo alle domande del videoforum. La Camusso si è sottoposta alle domande dei lettori di Repubblica l’11 dicembre, il giorno prima dello sciopero. Il momento più popolare della sua video intervista (2801 visualizzazioni) è stato quando ha incalzato il premier Renzi a non evocare lo spettro della Troika facendo leva sulla paura dei cittadini. I commenti dei lettori sono stati 226: la maggior parte di questi sono state delle critiche molto dure contro la Cgil ed il suo segretario. Più di un utente si è inseriti nello scontro con tra la Camusso ed il ministro Lupi, che ha precettato i ferrovieri, sostenendo le ragioni di quest’ultimo.
L’intervento su repubblica della Furlan ha ottenuto 58 commenti, anche qui abbiamo registrato un giudizio negativo sul sindacato e sull’inutilità di uno sciopero generale. A riprova della difficoltà del sindacato di “sfondare” sul web abbiamo registrato come il passaggio più visto di tutta la video intervista (3.108 visualizzazioni) sia quello dove la Furlan ha risposto alle domande sulle pensione d’oro di Raffaele Bonanni.

Google
Lo Sciopero Generale, con più di 200mila ricerche, è risultato l’argomento più ricercato dalla rete nella giornata di mercoledì 10 dicembre. Nei giorni seguenti sembra essere diminuita la curiosità degli utenti web per l’argomento. Rimane traccia dello sciopero generale su Google solo nella giornata dell’11 dicembre quando il topic “Trenord”, associato allo sciopero dei mezzi pubblici a Milano, è il secondo argomento più ricercato (20mila ricerche).
La Cisl ha puntato molto sul posizionamento e sulla visibilità della manifestazione del primo dicembre su Google. Non è un caso che nei giorni precendti lo sciopero del primo dicembre molti blog fossero invasi dai banner di Google AdSense che sponsorizzavano la manifestazione dei lavoratori pubblici. La campagna di posizionamento della Cisl ha portato al risultato di far diventare lo sciopero del primo dicembre l’undicesimo argomento più ricercato nella giornata di domenica 30 novembre. Se passiamo alla geolocalizzazione delle ricerche sugli scioperi vediamo che lo sciopero è stato un tema ricercato sulla rete soprattutto nel Lazio ed in Lombardia.

Social media
Abbiamo monitorato il livello di engagement della manifestazioni del primo dicembre su Twitter e Facebook, riscontrando un livello piuttosto basso di coinvolgimento degli utenti. I numeri ci dicono che lo slogan ufficiale scelto per la sciopero non è riuscito ad essere virale nella Twitter-sfera. Il picco ottenuto da #ioscioperoperilcontratto è stato di circa 238 tweet di menzione all’ora, non riuscendo ad entrare nella classifica dei topic trend italiani.
Molto più incisiva sulla rete è stato lo sciopero generale del 12 dicembre. Il topic #scioperogenerale è arrivato ad essere menzionato in circa 2.308 tweets all’ora diventando il terzo argomento più citato su Twitter. Per trasformare questo argomento in topic trend è stato decisivo l’impatto degli influencer appartenenti al mondo dei media. Hanno rilanciato e commentato le notizie sull’hashtagh #scioperogenerale Skytg24 (1,39 mln di follower), Il Fatto Quotidiano (899.000 follower) e Il Corriere della sera (807.000). A questo va aggiunto come la Cgil sia riuscita a far imporre nella twitter-sfera lo slogan ufficiale della manifestazione: il topic #CosiNonVa è risultato il quarto argomento più discusso nella giornata del 12 dicembre (picco di 400 tweet all’ora).
Sia su Twitter che su Facebook abbiamo però registrato il silenzio di alcuni importanti interlocutori istituzionali del sindacato e dei lavoratori pubblici. Né il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia, né il presidente del consiglio hanno voluto commentare sui social gli scioperi del 12 e del primo dicembre.
dati raccolti dal 29 novembre al 12 dicembre

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