Diffamazione: Emendamento Berselli salva direttori dal carcere

Non si discuterà in aula al Senato il ddl di iniziativa parlamentare sulla diffamazione a mezzo stampa, arenatosi in aula la scorsa settimana dopo il voto sull’emendamento della Lega che ripristina una pena detentiva fino a un anno per i giornalisti condannati. Il provvedimento potrebbe slittare a giovedì o alla settimana prossima, salvo diverse determinazioni della conferenza dei capigruppo di palazzo Madama.

Il relatore Filippo Berselli (Pdl) ha presentato un nuovo emendamento che esenta dalla pena detentiva il direttore o il vicedirettore responsabile che abbia partecipato al reato: è punito con la pena della multa da cinquemila a cinquantamila euro. Se invece è responsabile di omesso controllo, la multa va dai duemila ai ventimila euro, se l’autore è ignoto o non identificabile dai tremila ai trentamila. Un estremo tentativo di annullare in extremis la condanna definitiva a quattordici mesi inflitta al direttore del Giornale Alessandro Sallusti per un articolo a firma Dreyfus (poi rivelatosi essere l’attuale deputato del Pdl Renato Farina) ritenuto diffamatorio nei confronti di un magistrato e pubblicato nel 2007 sul quotidiano Libero, all’epoca diretto da Sallusti.