2020, DIARIO DI UN ANNUS HORRIBILIS MA CHE CI HA COSTRETTO A IMPARARE COME RIALZARCI

  Troppa commistione tra pubblicità e informazione

Un anno drammatico il 2020. Nel passaggio tra la fine del 2019 e l’anno che è appena terminato il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia aveva iniziato il suo lavoro sull’onda di un forte richiamo alla deontologia e al rispetto dei lettori: “Troppa commistione tra pubblicità e informazione” avevamo titolato in un messaggio alla categoria. “I lettori/cittadini hanno il diritto di ricevere un’informazione, chiara, leale, trasparente, ancorata alla verità e sganciata da qualsiasi interesse parallelo e confliggente, a cominciare dalla commistione pubblicitaria. Questi parametri non sono un optional, bensì le condizioni inderogabili imposte dalla legge professionale (69/1963) e dal Testo unico dei doveri del giornalista (approvato dal Consiglio Nazionale il 27 gennaio 2016) per lo svolgimento della professione stessa. Direttori, vicedirettori e caporedattori hanno il dovere di vigilare con cura e lealtà sulla distinzione sostanziale – e non solo formale – tra inserzione pubblicitaria e articoli di informazione”. Il richiamo dell’Ordine lombardo si era reso necessario dopo alcuni (troppi) episodi in cui giornalisti, anche e soprattutto attraverso i social e la pubblicità esplicita, avevano infranto le regole elementari della deontologia.

 

 

  Lockdown, “reddito di ultima istanza” e sostegno ai freelance

Il 12 marzo il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, Alessandro Galimberti, ha formalizzato al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al sottosegretario all’editoria, Andrea Martella, la richiesta di fornire una “una tantum” ai giornalisti freelance colpiti dalla drastica diminuzione del lavoro a causa dell’emergenza Covid. Il Ministero del Lavoro ha tenuto conto della richiesta e ha inserito l’indennità di 600 euro (reddito di ultima istanza) nell’art. 44 del Dpcm n. 18 del 17 marzo 2020 indicando le modalità di accesso all’indennità “una tantum” di  600 euro relative al mese di marzo (e aprile) 2020 anche per i giornalisti iscritti alla Gestione separata Inpgi 2 che hanno potuto dimostrare un limite di reddito fino a 35 mila euro nell’anno di imposta 2018. A completamento degli interventi del governo a favore dei giornalisti freelance segnaliamo le recentissime disposizioni della Regione Lombardia questa volta in favore di Partite Iva, fotoreporter, videomaker, Co.co.co. Interventi deliberati nel dicembre 2020 ma che saranno usufruibili nel gennaio 2021.

 

 

  Emergenza Covid, il diritto di cronaca e l’accordo con i Prefetti

L’esplosione, a fine febbraio, dell’emergenza coronavirus ha determinato reazioni differenti nella categoria dei giornalisti. Da una parte l’imponente, puntuale e coraggioso lavoro svolto da tantissimi cronisti, dall’altra alcuni casi di spettacolarizzazione (soprattutto all’inizio e, in particolare, sui network televisivi) sui quali l’Ordine lombardo dei giornalisti è intervenuto con un richiamo a direttori, vicedirettori capiredattori e singoli colleghi allo scrupoloso e attento rispetto dei doveri deontologici imposti dalla legge e dalle Carte deontologiche in materia sanitaria, in particolare:

1)    al rispetto dei diritti e della dignità delle persone malate
2)    a evitare un sensazionalismo che potrebbe far sorgere timori o speranze infondate
3)    a diffondere notizie sanitarie solo se verificate con autorevoli fonti scientifiche.

L’Ordine lombardo, in realtà, è intervenuto in innumerevoli altri casi di pratica gestione dell’emergenza. Per garantire il diritto di cronaca durante i periodi di lockdown ha stipulato accordi con le Prefetture di tutte le 12 province lombarde (area metropolitana milanese, Monza e Brianza, Varese, Como, Lecco, Sondrio, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Lodi, Pavia) in modo tale da garantire la mobilità dei giornalisti in servizio, assicurando così il diritto costituzionale all’informazione da parte dei cittadini. Ma è intervenuto anche per garantire la distribuzione dei giornali – durante i primissimi giorni di emergenza – negli 11 Comuni del Lodigiano che avevano sperimentato la prima “zona rossa”. Prezioso e tempestivo, anche in questo caso, l’intesa tra l’Ordine lombardo e il prefetto di Lodi, Marcello Cardona per sbloccare l’accesso dei distributori di giornali nei Comuni di Bertonico, Casalpusterlengo, Zorlesco, Castiglione d’Adda, Codogno, Maleo, Retegno di Fombio, San Fiorano, San Martino, Somaglia, Castelgerundo. Sempre nel Lodigiano e sempre durante i primi giorni di lockdown siamo intervenuti su un caso di due cronisti diffidati dal fare fotografie e videoriprese a Casalpusterlengo, in piena “zona rossa” da parte di una pattuglia di pronto intervento della Guardia di Finanza. Con l’avvocata Cristina Lenoci siamo intervenuti dimostrando che i giornalisti in questione stavano legittimamente svolgendo il loro lavoro nel pieno rispetto delle regole deontologiche (delibera 491/2018 del Garante Privacy) e prima ancora dei principi costituzionali che regolano la professione. Il Comando Regionale della Gdf ha riconosciuto i motivi e ritirato la diffida. Sul fronte del contrasto sanitario alla pandemia, infine, in primavera, grazie all’intervento dello “Sportello amianto nazionale”, l’Ordine lombardo ha donato tremila mascherine agli iscritti.

 

 

  Sportello digitale, una rivoluzione

Da novembre, negli uffici dell’Ordine della Lombardia, è operativo lo “sportello digitale”. Una piccola grande rivoluzione. Ora, infatti, basta un click per formalizzare ogni tipo di richiesta agli sportelli (virtuali) e ottenere qualsiasi documento. Niente più code né appuntamenti agli sportelli: tutti i documenti relativi all’iscrizione all’Albo dei professionisti, all’elenco dei pubblicisti, al registro dei praticanti e all’elenco speciale potranno essere effettuati in modalità digitale. Come? Sul sito dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia www.odg.mi.it alla voce Modulistica sono pubblicate le procedure di iscrizione all’Albo con tutte le richieste possibili e i moduli a seconda delle necessità. Ad esempio le richieste di cancellazione all’Albo, di trasferimento o di duplicato della tessera in caso di furto o smarrimento, i moduli di registrazione delle testate in Tribunale, i pareri di congruità, le richieste di accesso agli atti, la dichiarazione di domicilio professionale, etc. Per quanto riguarda le iscrizioni basta compilare direttamente sul sito la sezione interessata e una volta rilasciato il modulo – con l’invio finale – la richiesta compilata comparirà direttamente sui computer degli impiegati al nostro sportello che avvieranno le procedure del caso. Per quanto riguarda invece tutte le altre richieste, basta scaricare il documento di interesse e inviarlo via email all’indirizzo competente per ogni Albo o Elenco che trovate sul sito alla voce contatti. Il personale dei nostri uffici è ovviamente a disposizione per qualsiasi informazione o consulenza telefonica. È la fase finale, questa, di un percorso che l’attuale Consiliatura dell’Ordine lombardo ha iniziato nel 2018 istituendo il Bollino digitale e la Pec (gratuita e attivabile dal nostro sito) contemporaneamente alla digitalizzazione degli uffici e in previsione dell’archivio dell’Ordine. Ci siamo così adeguati correttamente alla legislazione vigente. Il Codice dell’Amministrazione Digitale (Cad) infatti è un testo unico che riunisce e organizza le norme riguardanti l’informatizzazione della Pubblica Amministrazione nei rapporti con i cittadini. Istituito con il decreto legislativo n. 82 del 7 marzo 2005, è stato successivamente modificato e integrato prima con il decreto legislativo n. 179 del 22 agosto 2016 e poi con il decreto legislativo n. 217 del 13 dicembre 2017 per promuovere e rendere effettivi i diritti di cittadinanza digitale.

 

 

  Pec gratuita per i nostri iscritti

 

Pec (posta elettronica certificata) gratuita per i nostri iscritti. Ma attenzione a chi non ce l’ha perché nel 2021 potranno scattare sanzioni per chi ne è sprovvisto. Come saprete la Pec è obbligatoria dal 2009 per tutti gli iscritti a un Ordine professionale (medici, avvocati, architetti, giornalisti, ingegneri, etc) ma ora l’art. 7 del Decreto 76/2020 (il cosiddetto Decreto Rilancio) prevede l’obbligo da parte degli Ordini professionali di sospendere dall’Albo chi è sprovvisto di Pec. L’Ordine dei giornalisti della Lombardia – che già da due anni – ha istituito la Pec gratuita a tutti i nostri iscritti, ha deciso di estendere la gratuità della Pec anche per tutto il 2021. Questa decisione del Consiglio dell’Ordine lombardo ha l’evidente scopo di agevolare i colleghi ad attivare la Pec. Sollecitiamo quindi chi è già dotato di propria Pec a comunicarla ai nostri uffici (a informatica@odg.mi.it) e chi non l’ha ancora, di attivarla. Basta cliccare sul bottone Pec del nostro sito oppure andare sul link https://www.odg.mi.it/pec-posta-elettronica-certificata-gratuita/ e seguire la procedura. Solo chi è dotato di Pec, tra l’altro, potrà partecipare all’assemblea annuale degli iscritti per l’approvazione dei bilanci e potrà esercitare il diritto di voto durante le elezioni del nuovo prossimo Consiglio regionale e nazionale dell’Ordine.

 

 

  Rassegne stampa illegittime e tutela del diritto d’autore:
la richiesta dell’Ordine lombardo
di sequestrare Telegram e WhatsApp

 

Alla fine di aprile l’Ordine dei giornalisti della Lombardia ha chiesto alla Procura di Milano il sequestro dei canali chat di Telegram e WhatsApp attraverso cui vengono diffusi ogni giorno gratuitamente i pdf di quotidiani e periodici. La crisi del settore editoriale è arrivata a un punto tale da non poter più sopportare il saccheggio giornaliero, massivo e indiscriminato che i monopolisti del Web attuano scientificamente. Anche per questo è quantomai indifferibile il recepimento da parte del Parlamento italiano della legge europea sul copyright, legge approvata a Strasburgo nel marzo 2019. Secondo il legale dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, l’avvocato Valerio Vallefuoco, dal momento che la società Telegram “sembrerebbe avere sede legale a Dubai (come si evince dal sito internet telegram.org), potrebbero essere attivati i canali di cooperazione internazionale in materia di giustizia penale previsti dai Trattati tra l’Italia e gli Emirati Arabi, ratificati e approvati definitivamente con la legge n. 125/2018” che prevede espressamente il sequestro preventivo, il pignoramento, la confisca e la restituzione dei proventi e/o gli strumenti del reato.

 

 

  Formazione, il nuovo regolamento

Il 2020 si era aperto anche sulla spinta di un poderoso lavoro dell’Ordine lombardo sulla formazione professionale continua: 405 corsi frontali nel 2018, 430 nel 2019 a Milano e in tutte le province lombarde. Un lavoro bruscamente interrotto dall’irruzione dell’emergenza Coronavirus che ci ha costretto a cancellare un calendario già programmato di quasi duecento corsi frontali a partire dal 23 febbraio. I primi corsi annullati, infatti, sono stati quelli del giorno successivo, il 24 febbraio, quando, nella sala Gaber del Pirellone, era in programma il corso dal titolo “Crimini contro le donne e i minori in famiglia, sul lavoro e nella società” con relatori di tutto rispetto, tra cui magistrati, psicologi, docenti universitari, avvocati e con la testimonianza di una ragazza di 22 anni la cui madre è stata vittima di femminicidio. Nello stesso giorno, nella sala conferenze della Fondazione A2a abbiamo dovuto annullare un corso sul giornalismo civico e d’inchiesta. I primi annullamenti di una lunga serie. Cancellata anche la prima edizione del Festival del giornalismo digitale che avevamo programmato il 5 e 6 marzo a Mantova, nell’ambito del tour delle province del format varesino. Abbiamo dovuto chiedere a tutti i colleghi di ripiegare sui corsi online e, a partire da settembre, sui corsi in streaming. Una fase sperimentale, per ora, che durerà fino alla fine di febbraio. Pur nella difficoltà di attuazione con un regolamento nazionale “stretto” che ci costringe a effettuare i corsi in streaming con iscrizioni non superiori a 30 persone per ogni evento. Sul finire dell’anno, tra l’altro, è entrato in funzione un nuovo regolamento sulla formazione che ha introdotto un paio di novità, come l’abolizione dell’obbligo di fare “almeno 15 crediti ogni anno” pur mantenendo i 60 crediti (di cui 20 deontologici) nel triennio. Ma soprattutto ha modificato la clausola dei crediti formativi per chi è iscritto da più di 30 anni all’Ordine: in questo caso i crediti totali sono 20 di cui 10 deontologici e 10 non deontologici. Ricordiamo che chi non è riuscito a completare i 60 crediti formativi nel triennio 2017-2019 ha avuto la possibilità di usufruire di una proroga fino al 31.12.2020.

 

 

  Festival del giornalismo digitale Glocal

Completamente in modalità digitale si è svolto, dal 12 al 14 novembre 2020, anche il Festival del giornalismo digitale fondato da Varese News e con il quale l’Ordine dei giornalisti della Lombardia collabora fin dall’inizio. Solo con 16 corsi (tutti rigorosamente in streaming) questa volta (rispetto ai 40 o 60 frontali delle edizioni scorse) e tutto improntato a un tema, quello dell’informazione al tempo del Covid, che ha caratterizzato l’intera annata. Un Festival che ha prepotentemente portato a galla e fatto riscoprire la professionalità dei giornalisti locali e l’importanza determinante dell’informazione dei quotidiani di provincia durante il lockdown. Un Festival che ha avuto su Facebook oltre 180.000 visualizzazioni (con 2.500 interazioni) e 12.000 visualizzazioni su YouTube. Tutti i panel sono stati condivisi anche su tutti gli altri canali social: Instagram,Twitter, e LinkedIn. Su Twitter le tre giornate live del Festival sono state raccontate con oltre trecento tweet soltanto dal profilo ufficiale oltre alle numerose interazioni con gli hashtag #glocal20 e #glocal2020 per un totale di oltre 78mila visualizzazioni. Circa 500 gli attestati (con relativi crediti) assegnati dall’Ordine lombardo ai giornalisti che hanno seguito gli eventi in diretta. In particolare giovedì 12 mattina il convegno di apertura – moderato da Paolo Pozzi (portavoce del presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia e responsabile dell’ufficio formazione) con gli interventi dei relatori Vito Romaniello (capo redattore LaPresse), Luca Viscardi (Radio Number One), Ruben Razzante (docente di diritto dell’informazione all’Università Cattolica di Milano e componente della task force del governo sulle fake news durante l’emergenza Covid), Alessandro Politi (Le iene), Michele Vitiello (ingegnere informatico forense) e Alessandro Galimberti (presidente dell’Ordine giornalisti Lombardia) – ha totalizzato il record di 27 mila visualizzazioni sulle dirette Facebook e Youtube.

 

 

  Parole o-stili di vita. Il libro dell’Ordine lombardo
sulle persone Lgbtqia+ presentato al Festival della Letteratura
di Mantova e a Bookcity di Milano 

 

È stato presentato il 14 settembre al Festivaletteratura di Mantova, “Parole o-stili di vita. Media e persone Lgbtqia+”, secondo libro delle Collane tematiche dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, promosso e curato dalla Commissione Pari Opportunità e coordinato dalla consigliera Gegia Celotti. Sul palco dei relatori (sotto il tendone di piazza Sordello, nella suggestiva cornice di fronte a Palazzo Ducale,) Gegia Celotti ha condotto un dialogo con due degli autori del libro, Franco Grillini (fondatore di Arci gay nazionale) e Monica J. Romano (presidente dell’Associazione per la cultura e l’etica transgenere) sui temi della galassia Lgbtqia+. Il libro ripercorre la storia del Movimento Lgbtqia+, delle leggi vigenti e, in prospettiva, future, delle parole di odio sul web e della rappresentazione sui media con studi e ricerche, tra cui quella dell’Osservatorio di Pavia. Il tema è affrontato sotto innumerevoli sfaccettature, ad esempio il mondo del lavoro, del marketing, dello sport, della fotografia, del cinema e, infine, del carcere. Il risultato è il ritratto di una realtà che non sempre i giornalisti riescono a raccontare con competenze adeguate, talvolta neppure uscendo da stereotipi folkloristici, quando non offensivi a priori. I contributi sono di 21 autori. Il 12 novembre il libro (in modalità online) è stato presentato anche a Bookcity di Milano, sempre con Franco Grillini, l’avvocata Ilaria Li Vigni (consigliera dell’Ordine lombardo) e il presidente Alessandro Galimberti .

 

 

  Rinviata l’assemblea degli iscritti

A seguito della pandemia “Coronavirus/Covid19” e all’esito dei due Dpcm del 4 marzo (Gazzetta ufficiale n. 55) e dell’8 marzo 2020 (G.U. n. 59), abbiamo dovuto chiudere al pubblico gli uffici dell’Ordine in via Antonio da Recanate 1, a Milano, con i dipendenti in smart working, riunioni online e garantendo tutti i servizi con la programmazione su appuntamento degli incontri con gli iscritti. Rinviata anche l’assemblea annuale degli iscritti (e relativa cerimonia di consegna delle medaglie alla carriera ai colleghi iscritti all’Ordine da 50 anni) originariamente prevista nella giornata di giovedì 26 marzo nella Sala Barozzi dell’Istituto dei ciechi, a Milano.

 

 

  Corsi praticanti 

Nonostante le difficoltà per organizzare eventi e lezioni l’Ordine lombardo ha ugualmente organizzato i consueti corsi per i praticanti. Le  56 ore di lezione del corso si sono svolte nella sede dell’Anci (l’Associazione dei Comuni italiani) Lombardia, in via Rovello 2, a Milano. “Il giornalista di oggi deve essere un professionista aggiornato, sufficientemente tecnico e multispecializzato, e non invece un comodo ripetitore di segnale” è stato il monito del presidente Alessandro Galimberti ai praticanti.

 

 

  Dichiarazione dei redditi a prezzo agevolato per i nostri iscritti

E’ stato confermato l’accordo con lo studio Marcianesi per la compilazione delle dichiarazioni dei redditi a prezzi agevolati. Il servizio prevedeva la presa in carico della documentazione, la compilazione e la trasmissione telematica delle dichiarazioni fiscali all’Agenzia delle Entrate. Due le fasce di costo del servizio, legate ai livelli reddituali: 25 euro per il Modello 730 e 35 euro per il Modello Unico per gli iscritti con reddito lordo annuale al di sotto della soglia di 22 mila euro, mentre è stato di 40 euro per il Modello 730 e di 60 euro per il Modello Unico per gli iscritti che guadagnano più di 22 mila euro/anno. Durante le fasi di lockdown il servizio è stato garantito online.