Messina – Da Etiopia, Malawi, Nigeria, Kenya, Tanzania e Uganda è giunto in Italia il primo gruppo di giovani studenti e studentesse rifugiati arrivati nel nostro Paese con i Corridoi universitari del Progetto UNICORE 7.0.
Si tratta del programma di UNHCR che apre le porte delle Università italiane a studenti e studentesse rifugiati, grazie a borse di studio messe a disposizione dagli Atenei. Quest’anno, gli aderenti all’iniziativa sono 33. Nello specifico, per il periodo 2025-2027 l’Università di Messina – che mediante le iniziative del Centro Interdipartimentale CEMI (Centro per la migrazione, l’integrazione sociale e la comunicazione interculturale) promuove l’inclusione dei migranti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo – ha istituito 2 borse di studio per studenti rifugiati ammessi al Corso di Laurea magistrale in lingua inglese “Business management”.
Per la prima volta, l’Ateneo peloritano accoglie una ragazza (in precedenza erano stati tutti ragazzi), S., originaria dell’Eritrea e rifugiata in Uganda. Il 10 novembre arriverà A., afghano di nascita e rifugiato in India, il secondo studente beneficiario. A sostenere, insieme all’Ateneo, il percorso di inclusione accademica e sociale di S. e A. saranno tutti i partner locali del progetto: Arcidiocesi di Messina Lipari S. Lucia del Mela, Diaconia Valdese, Comunità Sant’Egidio ed E.R.S.U.
Dal 2019, più di 300 giovani rifugiati e rifugiate hanno potuto studiare in Italia, laurearsi e costruire un futuro diverso da quello che le circostanze avevano loro imposto. Il Progetto UNiCORE è reso possibile grazie al sostegno di Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Caritas Italiana, Diaconia Valdese, Centro Astalli – JRS, Fondazione Finanza Etica, Permira Foundation, Gandhi Charity, Consorzio Communitas, Campus X, di filantropi e numerose realtà locali che accompagnano gli studenti nel loro percorso di studio e integrazione.
