Ogni giorno, come un triste rosario, leggiamo la notizia della morte di un amante della montagna. Soprattutto ora, la bella stagione, le vacanze e quella maledetta voglia di andare su, più in alto che si può. Capisco che questa passione sia come una droga: devi farlo, devi provarci per trovare, forse, qualcosa che ti manca. La sfida a una parete o, più semplicemente, un sentiero difficile, una ferrata.
E mi chiedo, nel Paese dove occorre una licenza per qualsiasi cosa, per riparare una caldaia e addirittura per andare a funghi, possibile che a nessuno sia mai venuto in mente di dare una patente a chi va in montagna? Spesso, non lo dico io ma i soccorritori che ogni volta rischiano la vita per soccorrere qualcuno, purtroppo anche per riportare a casa chi non ce l’ha fatta: non avevano esperienza.
Un esame pratico, un po’ di teoria, la capacità di leggere il meteo. Insomma, tutto quel che serve per salire in montagna. È solo un’idea, ma la butto lì.
Nicola Forcignanò