
La Commissione Cultura alla Camera ha approvato il 15 ottobre un emendamento che estende anche alle medie, ovvero secondarie di primo grado, il divieto di svolgere in classe attività didattiche sui temi della sessualità e dell’affettività svolte attraverso progetti e il coinvolgimento di esterni, limitandone quindi la possibilità alle sole secondarie di secondo grado, sempre e solo con il consenso dei genitori.
“Questa decisione restringe sempre di più le possibilità di educare ragazze e ragazzi al rispetto, alla conoscenza di sé e dell’altro, alla parità, per vivere relazioni affettive sane – dice Manuela Claysset, responsabile Politiche di genere e diritti Uisp – Questa stretta scatta nel giorno dell’ennesimo femminicidio. Un dramma che si ripete e che riempie le cronache quotidiane. La lotta alla violenza e alle discriminazioni di genere parte dalla formazione e dalla cultura, per superare stereotipi e pregiudizi che ancora caratterizzano la nostra società”.
“Come associazione impegnata nel contrasto alle violenze e alle discriminazioni – prosegue Manuela Claysset – siamo consapevoli della necessità di una nuova cultura del rispetto e per questo promuoviamo esperienze formative e progettuali che svolgiamo nelle scuole. Penso, ad esempio, a Differenze 2.0 per diffondere, attraverso lo sport, una cultura del rispetto e del consenso, agendo precocemente sugli stereotipi che sono alla base della violenza”.
Tiziano Pesce, presidente Uisp, aveva espresso queste proposte e riflessioni l’11 settembre 2025, nel corso dell’Audizione alla Camera dei deputati, VII Commissione Cultura, Scienza, Istruzione, Ricerca, Editoria e Sport, nell’ambito dell’esame del disegno di legge C. 2423, recante disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico, adottato come testo base, con abbinate le proposte di legge C. 2271 Amorese e C. 2278 Sasso.
(a cura I.M.)