RADIO ZANCA: POLITICI BRAVA GENTE

Messina al voto – Non è colpa nostra! Se la corsa alla poltrona comunale puntualmente ritorna – e con essa la giostra delle leggiadre polemiche fra onorevoli, padrini, candidati, critici e trombati – non è colpa nostra. Che colpa abbiamo noi che ai concorsoni elettorali non partecipiamo: né come giurati, né come premiati o premiandi. Noi che rappresentiamo soltanto lo zero virgola tre della popolazione attiva interessata. A noi questa regia politica non piace e per questo viviamo bene: saremmo egoisti a non dirlo.

Epperò abbiamo di contro una moltitudine di anime che a Messina con la politica vivono: persone che si dannano l’anima per ottenere candidature, posti e poltrone. Si tratta esattamente delle stesse persone che prima di essere candidate parlano male di questo o quel partito salvo poi rimangiarsi tutto al momento dell’accordo. Quando le elezioni non ci sono, non le vogliono. Ne parlano male, malissimo. Quando le Amministrative rifioriscono e si vede balenare la speranza che possa toccare a loro, proprio a loro, entrano in febbrile, primaverile agitazione. E così si dà il via alle danze, alle telefonate, alle adunate con aperitivo. E anche in questo caso non è colpa nostra.

Lo diciamo adesso nella speranza di convincere qualcuno a passare dalla nostra parte. E’ presto detto. Non bisogna partecipare alla kermesse politica perché si rischia di diventare stupidi; perché si rischia di passare per stupidi. Ed è un rischio che non ci possiamo permettere: ci hanno privato di tanti diritti figurarsi se possiamo perdere la dignità, la faccia, la nostra parola d’onore. Le candidature politiche l’insidiano, con devastante efficacia. Presto o tardi il partecipante alle Amministrative, istupidito dal medesimo concorsone elettorale, si convincerà che c’è un complotto contro di lui. Che il potente politico (traditore!) per lui non fa niente. Non parliamo poi della stampa. Che vergogna!

Ridotto in questo stato lamentevole (da non augurare a nessuno) il disgraziato candidato del centrodestra o del centrosinistra incontra per strada Nino Germanà e Cateno De Luca che gli sussurrano: anche tu sei vittima di una congiura, non è vero? Non lo negare, si vede dalla faccia. Vieni con noi, sei dei nostri. Pensate al povero candidato costretto a “farsi piacere” il partito che si trova a sostenere per ragioni di opportunità, di schieramento. Dopo un po’ gli verranno sulla faccia i brufoli, le verruche, i foruncoli.

Osservateli bene dal vivo come sono diversi da quei santini che si ostinano a consegnare brevi manu: si rischia di passare per stupidi. Sia pure provvisoriamente. Pensate alla spiegazione – frequentissima – del candidato imbarazzato. Sai, l’ho fatto perché Francantonio Genovese o Franco De Domenico, cambia poco, mi ha tradito: io che ho fatto tanto per il territorio. Per la città. Per la giustizia!

Ecco perché prima di votare il 12 giugno chiediamoci: chi sono i candidati? Cosa fanno? Come vivono? Di quanta utilità, o di quanto danno (eventualmente) sono alla comunità?