Primo Maggio 2021. Cgil, Cisl e Uil: L’Italia Si Cura con il lavoro. A Messina dobbiamo progettare da subito la ripartenza con una nuova visione post pandemia

“L’Italia Si Cura con il lavoro”, è questo lo slogan scelto da Cgil, Cisl e Uil per la Festa dei lavoratori di questo anno, per ribadire con forza che la ripartenza in sicurezza per il nostro Paese è possibile. Un anno ancora caratterizzato dalla pandemia che ha amplificato tutti i problemi e in una fase difficile della vita del Paese, in cui c’è bisogno di ripartire nel segno dell’unità, della responsabilità e della coesione sociale. 

«Vogliono ribadire unitariamente – sostengono i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Giovanni Mastroeni, Antonino Alibrandi e Ivan Tripodi – il valore della centralità del lavoro, per ricostruire su basi nuove il nostro Paese ed affrontare con equità e solidarietà le gravi conseguenze economiche e sociali della pandemia. Il 2021 continua ad essere colpito dalla emergenza sanitaria che già lo scorso anno ha messo tutti a dura prova. Qualcosa però sta cambiando con la campagna vaccinale che rappresenta anche il simbolo della speranza che ci permetterà di poter uscire da questa calamità. Bisogna ripartire in totale sicurezza, consapevoli che il lavoro e il vaccino sono l’unica medicina possibile per poter garantire un futuro migliore».

«Bisogna sfruttare – aggiungono – la possibilità offerta dalle risorse del Recovery Plan contenute nel PNRR con investimenti su digitalizzazione, transizione ecologica, avvio delle Zes, infrastrutture e recupero del dissesto idrogeologico del territorio, politiche di coesione, interventi nella Sanità e nella Scuola. Tutto mirato alla nuova visione di sviluppo del nostro territorio».

Cgil, Cisl e Uil svilupperanno la loro iniziativa di pressione sociale con il massimo di unità di intenti di tutti vari soggetti istituzionali, politici, sociali e professionali della nostra Provincia. Anche a livello territoriale, infatti, è fondamentale pensare già adesso a come ripartire. «C’è bisogno di un nuovo modello di sviluppo perché la pandemia ci ha sbattuto in faccia come è cambiato il lavoro. Bisogna sfruttare le nuove possibilità per progettare la visione di provincia futura. Siamo ottimisti nel pensare che la provincia di Messina possa rilanciarsi, ma serve fare gruppo, remare tutti dalla stessa parte per il bene della comunità».