Ponte sullo Stretto & Ordine Ingegneri di Messina

Nota dell’Ordine Ingegneri di Messina con la quale si propone l’istituzione di una SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE DELLE PROFESSIONI TECNICHE E GIURIDICHE nella Città di Messina.

Nel corso del recente Convegno tenutosi a Reggio Calabria sono sostanzialmente emersi due aspetti a riguardo lo stato delle procedure avviate dalla Società STRETTO DI MESSINA propedeutici alla realizzazione dell’Attraversamento Stabile. Il primo aspetto emerso è il sostanziale rispetto dei tempi fissati: a FEBBRAIO 2024 dovrebbe essere consegnato l’aggiornamento del Progetto Definitivo ed essere dato avvio alle Procedure Espropriative e a LUGLIO 2024 il conseguenziale Inizio dei Lavori.

Il secondo aspetto riguarda alcuni accordi che sarebbero stati siglati con le Regioni Sicilia e Calabria che prevederebbero nelle Città di Reggio e Catania la Sede di Centri di Formazione indirizzati a qualificare la manodopera che lavorerà alla realizzazione del Ponte.

Su questo punto si apprezzano gli sforzi delle nostre due Regioni di dare certezze sulla effettiva futura occupazione di maestranze, artigiani e operai presenti nei territori interessati dalla realizzazione del Ponte, ma nel contempo vorremmo segnalare alla Deputazione Nazionale e Regionale e al Sindaco della Città di Messina l’opportunità di individuare nella Città di Messina, la Sede di una altrettanto necessaria ed innovativa SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE DELLE PROFESSIONI TECNICHE e GIURIDICHE che potrebbe avere nel più ampio Bacino del Mediterraneo la propria sfera di influenza e interesse.

La Scuola avrebbe l’obiettivo prioritariamente di Trasferire non solo le conoscenze acquisite in fase di sperimentazione sui nuovi materiali e di utilizzo di nuove tecnologie, che sono bagaglio altamente scientifico e innovativo della costruzione del Ponte, ma anche Formare professionalità negli ambiti tecnici, giuridici ed economici che possano rispondere ai fabbisogni di occupazione di alta specializzazione richiesti dalla Società Stretto, dal Contraente generale e dalle altre Società coinvolte.
E’ fuori di dubbio che nel corso dei lavori e soprattutto nella futura gestione dell’opera, verranno richieste nuove competenze che oggi mancano e la Scuola avrebbe proprio il compito, in raccordo con le categorie imprenditoriali e sindacali e coinvolgendo le Università di Messina, Catania, Palermo e la Kore di Enna, il cui Rettore è oggi il messinese Prof F. Tomasello, di identificare e formare i nuovi profili professionali.

Inoltre rinnoviamo al Sig. Sindaco della Città la proposta, già avanzata da questo Ordine in data 9 maggio 2023, di ricostituire e riconvocare con estrema sollecitudine il COMITATO TECNICO INTERISTITUZIONALE ” che avrebbe il ruolo di affrontare con voce unica non solo le strategie territoriali e occupazionali connesse al Ponte, ma anche potrebbe avere la funzione di monitoraggio e conseguente informazione alla Città sul livello di approfondimento delle varie problematiche che interesseranno il Territorio cittadino (ricordiamo il grave problema del dissesto idrogeologico legato all’estrema instabilità dei versanti, alcuni dei quali interessati da aree di deposito materiale di risulta anche temporaneo, 15 Aree di cantiere principali, innumerevoli Attraversamenti stradali e ferroviari con relative Aree di cantiere, 40 km di nuove Reti stradali e ferroviarie )”.

Segnaliamo tali proposte (la Scuola di Alta Formazione e la ricostituzione del Comitato Tecnico Interistituzionale) alla riflessione della classe Politica messinese per le iniziative che vorranno e potranno assumere a garanzie delle legittime aspettative che la comunità cittadina nutre in merito alla prossima apertura dei cantieri del Ponte.

Se il Contraente Generale e la Società Stretto di Messina non renderanno proficue le relazioni con le parti sociali, imprenditoriali e professionali cittadine, si correrà il rischio che la realizzazione della grande Opera Infrastrutturale non equivarrà a un volano di sviluppo per l’Area dello Stretto, ma invece potrebbe rappresentare un elemento estraneo al territorio che non porterà i possibili e probabili benefici previsti ma disagi diffusi e insofferenza sociale.