Messina – “La Messina social city offre sempre più servizi all’utenza (l’ultimo il “MeraVILLE” a villa Sabin), ma quando c’è da attivare un nuovo NECESSARIO servizio (e per giunta solo ogni 30 giorni) ad una categoria fragile come quella dei numerosi anziani e disabili di Camaro Inferiore, San Filippo e Massa San Giorgio, fa spallucce disattendendo uno specifico atto di indirizzo del Consiglio Comunale!”
I consiglieri comunali Libero Gioveni (Fratelli d’Italia) e Giuseppe Villari (gruppo misto) contestano l’indifferenza sia istituzionale che sostanziale che l’Amministrazione Basile e la Presidente della Messina social city Valeria Asquini hanno avuto nei confronti dei disagi a cui gli anziani di questi territori stanno andando incontro quasi da 1 anno per la soppressione dei rispettivi uffici postali avvenuta il 20 gennaio scorso.

Infatti – ricordano Gioveni e Villari – esattamente il giorno dopo la chiusura dei tre uffici postali (il 21 gennaio) il Civico Consesso aveva approvato all’unanimità (quindi anche con il voto favorevole della maggioranza del sindaco Basile) un atto di indirizzo la cui parte conclusiva riportava:
“….Il Consiglio Comunale…………..di dare uno specifico indirizzo alla Messina social city finalizzato, previa presentazione di apposita istanza da parte degli aventi diritto, all’assistenza personale (con cadenza mensile) rivolta alle persone anziane e diversamente abili residenti nei villaggi rimasti scoperti del servizio che non hanno la possibilità di un mezzo proprio o di essere accompagnate dai propri familiari negli uffici postali più vicini.”
E invece – proseguono i due consiglieri – a distanza di quasi 1 anno da quella votazione d’Aula e dalla chiusura poi avvenuta dei tre uffici postali, non vi è traccia dell’avvio di questo prezioso servizio da parte della Messina social city.
Eppure – aggiungono Gioveni e Villari– i disagi soprattutto per gli anziani e per le persone con disabilità non potevano che essere inevitabili negli spostamenti agli uffici postali più vicini a quelli soppressi, soprattutto per coloro i quali non hanno la fortuna di avere degli accompagnatori.
Emerge peraltro anche il dato politico – insistono i due esponenti di centrodestra – ossia che una chiara volontà politica espressa dal Consiglio Comunale non è stata presa in considerazione da questa Amministrazione e ancorchè da un’azienda speciale per la quale l’Aula è chiamata a breve a rinnovare un contratto di servizio che prevede addirittura di gestire alcuni impianti sportivi o di curare parte del verde pubblico, mentre invece alle necessità di questi anziani e disabili si continua a non pensare affatto, con l’aggravante che la richiesta di assistenza per loro era appunto limitata solo a una volta al mese.
Ci auguriamo quindi – concludono Gioveni e Villari – che la Messina social city, rinunciando magari a qualche servizio non ritenuto pienamente necessario (si pensi che in passato a villa Dante si sono spesi soldi anche per i maxi schermi delle partite con tanto di panini imbottiti annessi!!!) e valuti invece, seppur con notevole ritardo, la possibilità di avviare quest’altro servizio rivolto agli anziani e ai disabili “scippati” dei loro storici uffici postali, naturalmente limitato ai casi più critici.
