Messina & politica: Consigliere Buda e Fulco su segnalazioni whastapp

Messina – Le Consigliere della IV e V Circoscrizione Debora Buda e Lorena Fulco criticano il sistema delle segnalazioni via whatsapp denunciando la mancata evasione delle loro numerose segnalazioni.

“Apprendiamo dalla pagina Facebook del Sindaco De Luca della attivazione di un sistema di segnalazioni via whatsapp che viola tutte le normative in materia di protezione dei dati personali e del GDPR europeo dando vita a quella che potrebbe essere definita “caccia alle streghe 3.0”, addirittura con la promessa irrealizzabile di sconti o esenzioni sui tributi locali.
Abbiamo protocollato, nel corso del nostro primo anno di attività, un numero di segnalazioni superiore a trecento, premurandoci di destinarle al Dipartimento comunale competente al fine di agevolarne l’evasione.
Tali segnalazioni, hanno a oggetto, tra le altre cose:
– Intasamento e mancato svuotamento dei cassonetti e sgombero delle aree limitrofe dai rifiuti mobili urbani;
– Accumulo di sporcizia lungo i marciapiedi e lungo le carreggiate, con conseguente intasamento dei tombini;
– Presenza di animali (topi ed insetti su tutti) in varie parti della città con le tremende conseguenze dal punto di vista igienico sanitario;
– Rimozione di carcasse di autoveicoli e motocicli;
– Mancata scerbatura e cura del verde urbano;
– Buche e dissestamento del manto stradale.
Entrambe, Consigliere appartenenti al movimento “Vento dello Stretto”, utilizzando i canali istituzionali come è nostro uso e costume, purtroppo abbiamo riscontrato disattenzione e mancanza di programmazione da parte di questa Amministrazione comunale, e ci preme precisare che a tali segnalazioni vanno aggiunti gli incontri con i Dirigenti di tutti i dipartimenti interessati e con gli Assessori al fine di
ottenere risposte più rapide.
Il Sindaco, anche in questa occasione, dimostra di preferire le false promesse e la tipica “sciacquazza” pur di accrescere la propria popolarità.
In definitiva, ci chiediamo come il Sindaco ritenga che con un servizio in stile “call center” si possano risolvere le mancanze degli organi preposti, quando le numerosissime istanze, avanzate nell’interesse della comunità che siamo orgogliose di rappresentare, restano inevase sopra chissà quale scrivania.