Messina & fuffa: Tempo perso. Spazio perso

“L’aria è rosa. Un antico crepuscolo ha tinto la piazza e le sue mura”. (Dino Campana)

Città senza alberi, ville, giardini, sono senza senso. Città senza cinte e muraglie verdi sono senza protezione. Città senza polmoni verdi sono senza ossigeno per lo spirito.

Non si può misconoscere che il verde presente nei centri urbani assolve funzioni estetiche, paesaggistiche, architettoniche, igienico-sanitarie, storiche, sociali, culturali, ricreative.

Tuttavia, le piazze più belle del mondo e le piazze più belle d’Italia sono incorniciate dalla architettura dei palazzi.

Piazza Cairoli non è bella. Piazza Cairoli non è sicura. Piazza Cairoli non è accogliente.

Si potrà discutere quanto si vuole della sapienza o meno dell’intervento di potatura.

Nella mia ignoranza, mi fido della competenza del tecnico incaricato dal Comune.

La questione mi appassiona poco.

Si apra, tuttavia, una discussione sulle piazze cittadine, contestualizzando la riflessione su ZTL, aree commerciali naturali, tempi della città, indicatori dell’ecosistema urbano (aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente) rispetto alla elaborazione e adozione del nuovo piano del traffico.

Dal rapporto 2019 di Legambiente e Ambiente Italia nel parametrare diverse unità di misura (isole pedonali, alberi, verde urbano, solare termico fotovoltaico, uso efficiente del suolo, biossido di azoto, pm10, ozono, consumi idrici domestici, dispersione della rete idrica, capacità di depurazione, passeggeri del trasporto pubblico, offerta del trasporto pubblico, tasso di motorizzazione, incidenti stradali, piste ciclabili, produzione di rifiuti urbani pro capite, raccolta differenziata) Messina risulta piazzata al posto 91 su 104 città italiane. Nel 2018 … 84esima, nel 2017 … 90esima, nel 2016 … 90esima, nel 2015 … ultima 104esima, nel 2014 … 101esima.

A scorrere a ritroso … non abbiamo mai brillato come alcun capoluogo siciliano.

A mio sommesso avviso, pena la schizofrenia, il ragionamento sulla viabilità, sulla mobilità e sulla vivibilità rappresenta uno dei caposaldi di ogni pensiero positivo sulla e della polis.

Cantava Giorgio Gaber „C’è solo la strada su cui puoi contare | la strada è l’unica salvezza | c’è solo la voglia, il bisogno di uscire | di esporsi nella strada, nella piazza. | Perché il giudizio universale | non passa per le case | in casa non si sentono le trombe | in casa ti allontani dalla vita | dalla lotta, dal dolore, dalle bombe.“

La nuova stagione che l’amministrazione comunale targata De Luca intende aprire nel 2020 sulla pianificazione strategica – cioè sul documento programmatico che, con metodo strutturato di partecipazione e condivisione, traccia le linee, disegna le tappe, identifica le azioni, seleziona i progetti di sviluppo della città e del suo territorio, schiude nella attualità il futuro – non può essere la risposta intuitiva e/o frettolosa e/o ruffiana del c.d. “cambio di passo” a coloro che denunziano deficienze di visione … nella città dello Stretto, città di luce e di mare, di mare e di monti, di perimetri centrali e villaggi marinari e collinari.

Ritorniamo alle piazze. A Piazza Cairoli così come a Piazza Duomo così come a Piazza Municipio la scelta di piantare alberi era e resta discutibile. Discutibili come le piazze attraversate da macchine come Piazza del Popolo, Antonello, Università.

Nelle piazze ci vedo le fontane e … come “il Piccolo Principe” se avessi cinquantatreminuti mi avvicinerei lento.

Le soluzioni di compromesso, quelle transitorie, quelle sperimentali lasciano il tempo che trovano. Tempo perso. Spazio perso.

Follia? “La piazza è mia, la piazza è mia” (Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore).

Emilio Fragale