MESSINA: EMERGENZA CORONAVIRUS, AZIENDE RISCHIANO L’INSOLVENZA

Tavolo di confronto urgente ieri sera a Palazzo Zanca tra i rappresentanti di Confesercenti Messina, Confcommercio, Confartigianato, CNA, il sindaco Cateno De Luca e la Giunta.

 

Oggetto dell’incontro l’emergenza economica conseguente a quella epidemiologica da Covid-19, che rischia di provocare danni ingentissimi alle aziende.

Unanime il grido d’allarme dei presidenti Alberto Palella, Carmelo Picciotto, Alessandro Allegra e Vito Siracusa al Sindaco e alla Giunta: “Stante la situazione, entro pochi giorni le nostre casse saranno prosciugate e le nostre aziende rischieranno l’insolvenza”, hanno spiegato.

Le associazioni hanno avanzato alcune richieste in aggiunta a quelle già esposte nell’incontro che si è tenuto sabato scorso con l’assessore comunale alle Attività Produttive Dafne Musolino.

Tra queste l’istituzione di un fondo straordinario da utilizzare per aiutare le aziende a recuperare liquidità durante questo periodo emergenziale, ma anche lo sgravio di contributi, tasse, tributi comunali, utenze, affitti, e di tutti quegli obblighi che gravano sulle attività e che in questo momento le imprese non sono in grado di pagare.

Confesercenti Messina, Confcommercio, Confartigianato e CNA hanno chiesto a De Luca, anche nella sua qualità di Sindaco della Città Metropolitana, di farsi carico di queste istanze come rappresentante politico-istituzionale del nostro territorio.

“Anche noi faremo la nostra parte- hanno detto le confederazioni al Primo Cittadino– anche perché in questa situazione non abbiamo nulla da perdere in più di quello che già stiamo perdendo”.

Il Sindaco De Luca ha condiviso le istanze rappresentate e ha assunto l’impegno di portarle anche sui tavoli dei Governi regionale e nazionale, oltre a lavorare su quanto è di competenza dell’Amministrazione Comunale

Nella giornata di oggi le quattro associazioni di categoria predisporranno un documento programmatico contenente nel dettaglio tutte le richieste formulate nei tavoli di confronto, che sarà condiviso con Palazzo Zanca per poi procedere con l’iter tecnico-amministrativo necessario.

Nel corso dell’incontro, per ciò che concerne l’applicazione del decreto pubblicato nella giornata di ieri, 8 marzo 2020, dal Governo Nazionale è stato rilevato quanto segue:

In relazione all’art.2 lettera E

È stato confermato che le attività di ristorazione bar devono far rispettare la distanza di almeno 1 metro tra gli avventori in quanto questa è la distanza minima di sicurezza stabilita dalle autoritá sanitarie.

In relazione agli orari di apertura e chiusura dei pubblici esercizi il Decreto non prevede variazioni rispetto gli orari normali. L’obbligo di chiusura alle 18 è previsto solo nelle zone del nord Italia interessate dall’art. 1 del decreto del Governo.

Vale inoltre la pena ricordare l’obbligo dei dispenser contenenti soluzioni idroalcoliche (tipo Amuchina) da tenere a disposizione degli avventori sia al momento dell’entrata che sia nei bagni.