Messina al voto: Timbro, l’antimafia si fa #insieME

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Le rivelazioni emerse nel processo “Matassa” in corso a Messina disvelano uno spaccato criminale inquietante e gravissimo.

La magistratura è al lavoro ed è giusto che sia così.

La politica, però, non può far finta di nulla di fronte ad una vicenda giudiziaria coinvolge esponenti politici di prima fila, alcuni dei quali hanno ricoperto incarichi elettivi e pubblici di primo piano.
Quel che colpisce, e purtroppo non stupisce, è la conferma che esiste un sistema di controllo- da parte di associazioni criminali ben strutturate- dell’intero territorio cittadino, secondo un disegno di spartizione delle zone di influenza.

Quartiere dopo quartiere, la mano del racket mafioso, dell’estorsione e dell’usura, ha tenuto e tiene sotto scacco centinaia e centinaia di esercenti, di imprenditori, di famiglie, di lavoratori, di cittadini insomma.

Questa impressionante diffusione del sistema dell’illegalità è stata fino ad ora poco contrastata e in taluni casi, anzi, ha costituito il terreno di scambio con alcune espressioni della politica.
A dieci giorni dal voto per il rinnovo del Consiglio comunale non si leva una sola voce di denuncia sul sistema mafioso che tiene sotto scacco la città.

Esiste un Regolamento comunale delle politiche antimafia e antiracket, approvato con estremo ritardo e con non poche resistenze che prevede anche strumenti di solidarietà e di aiuto agli imprenditori, perché trovino la forza di reagire e di denunciare le minacce ed il sopruso del pizzo.

Il regolamento prevede anche la creazione di un Osservatorio comunale antimafia, strumenti necessari per una città come la nostra solo apparentemente “babba”.

Gli strumenti sulla carta ci sono, ma fin qui sono rimasti tristemente inapplicati.
Di fronte al silenzio e alle troppe omissioni viste fin qui, il compito di una amministrazione comunale degna di questo nome non può essere solo quello di attestare solidarietà a cittadini e imprenditori, deve, piuttosto, essere quello di costituire un baluardo fattivo contro le forze della corruzione e della violenza diffusa, in grado di infondere coraggio e dare sostegno concreto alle vittime di un sistema silenzioso ma letale, che strangola le forze propulsive di questa città, impedendone drammaticamente lo sviluppo.

L’antimafia si fa #insieME.

 

Maria Flavia Timbro