Messina al voto dopo l’epopea di Cateno De Luca

Messina al voto. L’imbecillità è il collante che tiene insieme i pezzi di un sistema. Sintomatici ed emblematici tanti modi di dire e di fare di quanti sono stati collocati come ingranaggi più o meno grossi, più o meno vicini al pignone principale.

“Io non ero d’accordo su questo punto… Io avevo chiesto che ci si soffermasse su un’altra problematica… ma poi altri hanno imposto diversamente… Io non c’entro”.

Sono indizi linguistici usati come maschere per pusillanimi. Perché non si lascia la poltrona e non si rifiuta di farsi usare per logiche e strategie contrarie alla propria coscienza? Quanto fa male vedere e sentire chi prima si scagliava contro il potere e poi – beneficato nei propri interessi – ne diventa strenuo difensore.

Un mio amico sostiene che c’è più verità nel Vangelo che in qualunque altro libro, e non conosco testi altrettanto sconvolgenti. Gli ultimi saranno i primi: niente male, come idea rivoluzionaria. Resta, magari, il problema degli eterni secondi: che è poi quello delle classi medie.

Non disperate, anche a Messina la politica – con la P maiuscola – un giorno tornerà di moda. Ci credo davvero.