
Messina – L’impressione inequivocabile che viene dalla (perenne) campagna elettorale del gran capo di Messina. ovvero Cateno De Luca, è un misto di anacronismo e di impotenza. Sembra di assistere a vecchi giochi ripetuti stancamente e alla un po’ ridicola pretesa di progettare l’improgettabile. Si va dalla sicurezza nei quartieri, alla salute; dal territorio, all’ambiente; per non dimenticare il turismo, lo sviluppo, la riqualificazione urbana. Più ripeti più par vero: bisognerebbe ridurre sprechi e consumi inutili. Ma chi lo dice agli elettori – dipendenti?
Così il sindaco Federico Basile (e la sua squadra di colonnelli) si adegua.
Ciononostante l’impegno dei fedelissimi di Cateno, non passa giorno che a Messina non accada qualche grattacapo. L’ultimo sono i continui guasti del sistema fognario. Potete immaginare ciò che significa per l’immagine dell’amministrazione? Nel bel mezzo dell’estate, con tanto di sbandierata bandiera blu, ritrovarsi la fogna nei rinomati litorali, reca uno svantaggio sia all’economia messinese sia a quella del Comune. Naturalmente questo increscioso fenomeno ha le sue ragioni nel cattivo funzionamento degli impianti gestiti dall’Amam che dovrebbero, come dire, passateci il termine, bonificare gli escrementi e far sì che tutto quello che “liberiamo” in bagno, non finisca in mare.
Ovviamente, le cronache di queste settimane confermano che si tratta di una battaglia persa quella portata avanti dai tecnici dell’Amam contro i continui guasti che riguardano il sistema fognario. Anche perché, al di là degli investimenti, risulta vetusto per reggere le riparazioni e per poter far fronte all’aumento di popolazione residente avvenuto negli anni. E così, sono decine e decine le segnalazioni sui liquami fognari che si riversano in mare.
L’Azienda Meridionale assicura che le pompe di sollevamento del sistema fognario che spingono i reflui fino al depuratore di Mili risultano funzionanti: ma sarà vero? E per giustificare il cattivo funzionamento dello stesso si fanno scudo del cattivo senso di responsabilità sociale per l’aumento di scarichi abusivi. La colpa dunque è di tutti e così di nessuno. Può darsi, quasi quasi l’Amam mi ha convinto. Per di più in queste settimane sui social si sono scatenate le proteste dei cittadini: post accalorati nei quali, le loro ragioni (puzza, blatte, topi, fogna a cielo aperto, mare inquinato ecc…) sono sostenuti da una buona dose di insulti. Ricevere post d’insulti non fa piacere a nessuno, per carità, ma non sarebbe meglio controllare se gli impianti del depuratore sono a pieno regime?
Amam replica su Gazzetta del sud: “Individueremo uno ad uno coloro che hanno creato questi allacci e li denunceremo all’autorità giudiziaria. Abbiamo già creato delle squadre apposite”. Ad annunciare il pugno duro nei confronti di chi inquinerebbe ignorando le regole è il direttore generale del Comune Salvo Puccio. La legge in questi casi è severissima. La pena prevista per chi inquina prevede una multa da 10 a 100 mila euro e una pena che va dai due ai sei anni di reclusione.
Do per scontato che chi di dovere sia in buona fede ma vedo e odoro che la fogna che scolora la bandiera blu del sindaco è realtà.
Ma sì, gran capo De Luca e sindaco Basile, al dunque hanno ragione i cittadini che non ne possono più di subire il cattivo funzionamento, non solo del depuratore ma dell’intero apparato comunale. Fatevene una ragione! Vogliamo parlare dello stato dei cimiteri? Delle strade, degli abusi edilizi che i vigili non vedono? La gente che paga le tasse reclama a gran voce strade, servizi, risposte, doveri di Palazzo Zanca. Se continuate a rispondere che è solo colpa degli zozzoni, degli incivili, dei furbi, tutta gente che vota e a quanto pare vi vota, siete voi a uscire dal seminato. Ci avete pensato? Tornando alle fogne, fatevene una ragione: non funzionano! Porca miseria. Porca zozza!
Io continuerò a riflettere sulle mie (ingiuste) critiche a così grande intellighenzia al potere. Ma voi riflettete a vostra volta …se è questa l’efficienza della classe politica, beh, a me non sta bene e parafrasando le barzellette di Corrado Guzzanti: ognuno ha il diritto di fare quello che c… gli pare! Del resto basta girare per Messina per conferma. Cateno e Federico niente di personale: i guai cittadini sono di triste attualità: fatto sta che in molte zone il mare è impraticabile. Bisognerebbe ridurre sprechi e consumi inutili: ma chi lo dice ai dipendenti – elettori? E l’Amam, è la vostra spina nel fianco. Coraggio, la vita è piena di incognite. Ma anche di opportunisti. Cateno lo sa.