LAVORATORI FRAGILI: finite LE TUTELE, IL COVID non si ferma

Scadute il 30 giugno 2022 le tutele previste dalla legge 52 del 19 maggio u.s. che prevede il ripristino delle due possibilità di cui all’art 26 comma 2 e 2/bis del DL 17 marzo 2020 n.18, ovvero:

 

  • Il lavoro agile per chi può lavorare con tale modalità;
  • L’equiparazione al ricovero ospedaliero dei periodi di malattia, per non attingere al comporto contrattuale per le patologie  croniche ora validate dal DM 4 febbraio 2022 del ministero della salute;
  • la proroga dela sorveglianza sanitaria eccezionale per i lavoratori fragili.

 

Siamo lavoratori chiediamo di poter lavorare in sicurezza (con lavoro agile ed altre tutele sul luogo di lavoro) e riacquistare la nostra dignità. Purtroppo questo non è possibile in quanto, nonostante le tutele siano scadute, le malattie croniche, le immunodepressioni, le malattie oncologiche e disabilitanti no.

Con l’allentamento di tutti gli obblighi relativi al distanziamento e la fine dell’uso delle mascherine persino al chiuso, senza le tutele e soprattutto con la fine del lavoro agile, per i lavoratori fragili il rischio di contagio è sempre più alto.

Nonostante sia stato sottoscritto, il 30 giugno, un protocollo anti-contagio Sars-Cov-2/Covid-19 tra le Parti sociali e i Ministri Orlando e Speranza non c’è nulla di concreto a tutela dei lavoratori fragili. Sia il Governo, sia le Organizzazioni Sindacali, sia le Associazioni imprenditoriali, sia la Funzione Pubblica continuano a sottoscrivere protocolli, emanare circolari e fare promesse. Con le promesse non esistono tutele sanitarie e professionali per le persone più vulnerabili. E si rischia di perdere il lavoro e, addirittura, di morire.

E, nonostante si continuino a proporre emendamenti al Parlamento sia dalla maggioranza sia dalla opposizione, rileviamo una scarsa univocità sulle reali esigenze delle persone con fragilità che chiedono esclusivamente il diritto alla salute ed il diritto al lavoro come previsto dalla Costituzione Italiana.

Nel protocollo condiviso sulle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus sars-cov-2/covid -19 negli ambienti di lavoro,  firmato il 30 giugno 2022, al punto 12 “le Parti sociali chiedono altresì che vi sia una proroga al 31 dicembre 2022 della disciplina a protezione dei lavoratori fragili”.

Per questo invitiamo tutti, a partire dal Governo, Parlamento e dalle Regioni, a non chiudere gli occhi o girarsi dall’altra parte perché, nonostante il loro disinteresse e il loro autoreferenzialismo, noi esistiamo e vogliamo continuare a vivere.

Per tali motivi, chiediamo,  almeno fino al 31 gennaio 2023, il ripristino delle tutele di cui all’articolo 26, commi 2 e 2 bis del Decreto Legge n. 18/2020, convertito con modificazioni con Legge n. 27/2020 e successive modifiche (lavoro agile o qualora non possibile, assenza equiparata a ricovero ospedaliero e non conteggiata nel periodo di comporto) per tutti i lavoratori fragili e inidonei sia del settore pubblico che privato e la proroga della sorveglianza sanitaria eccezionale di cui all’articolo 83, commi 1, 2 e 3 del Decreto Legge n. 34/2020, convertito con modificazioni con L. 77/2020 e successive modifiche, che terminerà il 31/07/2022 ponendo i lavoratori fragili, a causa della pandemia ancora in corso, in una grave situazione di pericolo verso la propria salute, e di stabilire tutele durature nel tempo per i lavoratori fragili, così come richiesto anche nella petizione proposta da A.I.L.A., da altre associazioni e dai gruppi per la tutela dei lavoratori fragili “Lavoratori Fragili” ed “Immunodepressi tutela contro coronavirus” con i nomi degli amministratori dei gruppi.