L’avesse detto: la Procura di Palermo chiede il rinvio a giudizio per l’assessore regionale al Turismo Elvira Amata

Colpe, sabotaggi & complottini. La Procura di Palermo chiede il rinvio a giudizio per l’assessore regionale al Turismo Elvira Amata e per l’imprenditrice Marcella Cannariato. Secondo i magistrati, l’assunzione del nipote dell’esponente FdI sarebbe stata la contropartita per un contributo pubblico concesso a un evento della Fondazione Bellisario. Nessuno è perfetto. Di cosa veramente si provi, in certe situazioni, non abbiamo capito niente ancora una volta: che cosa può accadere di nuovo, e di peggio, rispetto a quanto è già accaduto in Sicilia in questi anni? Se un incidente del genere può capitare a una donna perbene e stimata come Elvira Amata, figuriamoci a noi altri. Di questo passo (prepariamoci a tempi peggiori): restiamo in fiduciosa attesa di un commento della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Paradossi e cortocircuiti in casa Fratelli d’Italia? In questi mesi, su questa scabrosa storia giudiziaria, abbiamo letto tanti fatti, e tante riunioni di quei personaggi che la cronaca considera la vetta del potere, l’apice della saggezza. Ci pare che ci sia un uso improprio delle parole, che non rispecchiano la realtà: da chi amministra mi aspetto che sia migliore di noi. Se poi questi politici, si richiamano e ci richiamano costantemente a valori non negoziabili, la loro tensione morale non può essere messa da parte quando fa comodo. Ma in caso di responsabilità politica, dov’è il tribunale? Ci sono anche lì tre gradi di giudizio? E la Cassazione qual è?