La domandona della settimana: ma Cateno & Federico ci prendono per scemi?

Marketta dello Stretto. Nella cattiva politica raramente si sceglie di lavorare con i migliori. Si preferisce puntare su un solo uomo con alle spalle una struttura talmente inesistente da farlo lavorare tranquillo. Il risultato è che sette decisioni su dieci nell’ambito di tutta l’attività amministrativa, vengono prese da un personale non qualificato. E se giri per le vie della città trovi conferma che … è tutto un casino. Non credo che per voltare pagina ci siano grandi problemi pratici.
E’ più un problema culturale.
Non siamo abituati a farlo e ci sembra quindi difficile poterlo fare. Ma perseverare sarà sempre più diabolico. E soprattutto sempre più costoso.
Nonostante la sua voglia di nuovo l’Armata (Brancaleone) di Cateno De Luca continua a sottovalutare incredibilmente l’aspetto etico – morale – sociale. E’ curioso come la parte più importante di una classe politica che si dice rivoluzionaria, quella da cui ci si aspetta la più grande trasformazione – dagli slogan ai fatti -, sia ancora gestita come trent’anni fa. Un capo, tanti cortigiani e nessuno in grado di essere autorevole.

P.S. Ricordate come finisce l’avventura della gloriosa Armata di Mario Monicelli? Sulla strada l’armata incontra Teofilatto, cavaliere borioso con l’erre moscia che sfida Brancaleone a duello per cedere il passo. Entrambi mostrano di non saperci fare e di non voler rischiare più di tanto così, alla fine, finisce in tregua.