
L’approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina da parte del Cipess rappresenta senza dubbio una tappa storica per la Sicilia e per l’intero Mezzogiorno. Ma per noi del Movimento per l’Autonomia e di Grande Sicilia questa giornata è anche, e soprattutto, il riconoscimento di una battaglia politica e culturale che portiamo avanti da oltre vent’anni, quando ancora il tema del Ponte era considerato da molti un’utopia irraggiungibile.
Dal 2005, anno della nascita del Movimento per l’Autonomia guidato da Raffaele Lombardo, la nostra visione per la Sicilia ha sempre avuto come pilastri lo sviluppo infrastrutturale strategico, l’utilizzo pieno dello Statuto speciale per garantire autonomia decisionale e fiscale, e la centralità della Sicilia nel Mediterraneo quale hub logistico ed economico fra Europa, Africa e Medio Oriente. In questa visione, il Ponte sullo Stretto non è mai stato un semplice progetto ingegneristico, ma il simbolo concreto della volontà di rompere l’isolamento della Sicilia e di dare ai siciliani una concreta prospettiva di progresso. Quando nel 2008, con il Governo Berlusconi e la Presidenza Lombardo alla Regione Siciliana, vennero approvati gli atti propedeutici alla realizzazione del Ponte, fu proprio il Movimento per l’Autonomia a chiedere e ottenere che l’opera fosse inserita nel quadro strategico nazionale delle infrastrutture prioritarie, legandola a un piano complessivo di sviluppo per il Mezzogiorno.
Non ci limitammo alle dichiarazioni di principio: in quegli anni furono stanziati oltre due miliardi di euro per grandi opere e viabilità in Sicilia, avviati decine di incontri istituzionali con il Governo centrale, Bruxelles e stakeholder internazionali per attrarre investimenti sulla logistica integrata, e organizzata la storica manifestazione di Messina, che vide più di 10.000 cittadini, imprenditori, amministratori e rappresentanti del mondo produttivo scendere in piazza per chiedere a gran voce l’avvio del Ponte. Quella mobilitazione rappresentò la più grande dimostrazione popolare di sostegno a un’opera infrastrutturale mai registrata nel Sud Italia, e sancì il ruolo del Movimento per l’Autonomia come forza capace di unire la società civile e le istituzioni attorno a una grande visione di sviluppo.
Oggi, di fronte a questa svolta, rivendichiamo la coerenza di chi ha sempre creduto in un futuro infrastrutturale per la Sicilia, anche nei momenti in cui la politica nazionale archiviava il progetto o lo rimandava sine die. Il Movimento per l’Autonomia e Grande Sicilia non parlano per slogan: la nostra storia è fatta di atti di governo, di piani di spesa concreti, di progettazioni e di una visione di lungo periodo che oggi trova conferma nei fatti. Il Ponte sullo Stretto è una conquista politica e culturale che appartiene a chi ha saputo guardare lontano e difendere la Sicilia dalle logiche miopi dell’isolamento. Continueremo a vigilare affinché questo progetto proceda nel rispetto delle comunità locali, dell’ambiente e degli interessi strategici della nostra terra, e affinché venga inserito in un sistema infrastrutturale moderno e completo, che comprenda alta velocità ferroviaria, porti integrati, interporti, reti energetiche e digitali. Questa è la nostra storia. Questa è la nostra coerenza. Oggi, come ieri, affermiamo con forza che la Sicilia merita di essere connessa, competitiva e protagonista.
Lo dichiarano, in una nota congiunta, il coordinamento regionale e politico Movimento per l’autonomia- Grande Sicilia insieme al Gruppo Parlamentare all’Ars MPA- Grande Sicilia: On. Roberto Di Mauro, On. Gianfranco Micciche’, On. Giuseppe Carta, On. Ludovico Balsamo, On. Giuseppe Lombardo.