I quindicenni faticano a leggere e comprendere? Servono più ore in aula e un’estensione dell’obbligo scolastico

I quindicenni faticano a leggere. I dati allarmanti dell’indagine Ocse-Pisa arrivano dopo quelli Invalsi e dopo studi Svimez altrettanto preoccupanti. Pacifico, presidente Anief: “Occorrono riforme efficaci, a cominciare dal ritorno del modulo alla primaria” 

 

Solo il 5% dei quindicenni ha una comprensione ‘totale’ di ciò che legge. Male anche in scienze, meglio in matematica. Uno studente su quattro ha difficoltà a confrontarsi con materiale non familiare o di una certa lunghezza e complessità e, di solito, ha bisogno di essere sollecitato con spunti prima di potersi impegnare con un testo. La fotografia che arriva dalla nuova indagine Ocse-Pisa che valuta le competenze rispetto alla lettura, la matematica e le scienze è preoccupante per il nostro Paese. Ma ha radici innegabili. E ha anche soluzioni, come quelle per cui si batte e continuerà a lottare il sindacato Anief.

IL DRAMMA DELLA DISPERSIONE

Quelli dell’indagine Ocse-Pisa sono i dati negativi più recenti in ordine di tempo. Ma ce ne sono altri che fanno ritenere che non siano criticità isolate per quanto riguarda l’apprendimento e la formazione degli studenti italiani. È emerso dallo studio “Dalla licenza media alla maturità. Il percorso visto attraverso i dati Invalsi” che il 20% degli alunni iscritti alla scuola secondaria di secondo grado non ottiene il diploma o, come minimo, andrà incontro ad almeno una bocciatura. Come se non bastassero questi numeri negativi, a pesare sulla efficacia della scuola nella penisola è anche un altissimo tasso di dispersione scolastica, che in certe province del Sud tocca il 30-40 per cento, come confermato dai più recenti studi Svimez.

LEGGE DI BILANCIO, LE MODIFICHE CHIESTE DA ANIEF

Anief non resta a guardare e ha indicato azioni da intraprendere al Parlamento, anche attraverso la Legge di Bilancio 2020, a cominciare dagli organici e dal tempo scuola da incrementare. In particolare nei giorni scorsi il giovane sindacato rappresentativo ha chiesto di modificare la manovra di bilancio (28.14.14, dopo il comma 16) in modo da prevedere l’adeguamento dell’organico di fatto all’organico di diritto “anche sui posti in deroga di sostegno e per le sezioni primavera nonché alle effettive esigenza della comunità”, da attuare “anche sui posti relativi alle sezioni primavera”.

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE PACIFICO

«È indispensabile – osserva Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief – reintrodurre le ore di lezione tagliate con la riforma Tremonti-Gelmini e reinserire il ‘modulo’ alla primaria: un modello, basato sulle compresenze, che aveva portato la nostra scuola primaria tra i primissimi posti al mondo. Vanno poi cancellati gli organici di fatto, a partire dalle deroghe su sostegno. Tra le nostre proposte di modifica alla Legge di Bilancio c’è anche l’estensione dell’obbligo scolastico a diciotto anni e l’anticipo a 5 anni, introducendo una classe ‘ponte’ che preveda la compresenza dei maestri dell’infanzia con quelli della scuola primaria”.