HO AFFIDATO IL MIO CAMMINO A SAN GIOVANNI PAOLO II

Significativa la visita del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni al Pontificio Collegio Polacco a Roma, che ospita la Casa Museo dedicata a Giovanni Paolo II. Una visita che rappresenta un momento di profonda intensità spirituale e storica.

Come riferisce una nota sul sito del governo, «la Casa Museo, da oggi aperta al pubblico a ingresso gratuito, è stata realizzata anche grazie al contributo della Presidenza del Consiglio dei ministri, nell’ambito delle iniziative legate al Giubileo». Al termine della visita la premier ha voluto lasciare un pensiero sul libro d’onore del Collegio con parole che racchiudono il senso più autentico della visita: «Questo museo è uno scrigno di fede, spiritualità, amore. Qui – ha scritto – sono impresse le “orme” di un uomo normale ed eccezionale allo stesso tempo, che ha toccato la mia vita e a cui ho affidato il mio cammino. Custodirò l’emozione di questa visita, unguento per l’anima e balsamo per il cuore». Per cui, anche alla luce delle espressioni usate dal Presidente, si comprende come ci si ritrovi davanti ad un luogo che non si limita a raccontare il passato, ma che continua a parlare al presente, invitando chi entra ad ascoltare, ricordare e, forse, ritrovare una parte di sé. L’auspicio per noi italiani, è che i nostri governanti (in primis la premier Meloni) sappiano fare le scelte giuste di sano realismo, combattendo ogni approccio ideologico, in questo frangente storico così difficile, a partire dalla guerra in Ucraina.

«Il Pontificio Collegio Polacco è particolarmente legato alla figura di Wojtyla, che vi ha soggiornato ripetutamente durante le sue visite a Roma prima dell’elezione al Soglio di Pietro. In particolare – si sottolinea – Wojtyla ha risieduto nel Collegio alla vigilia del Conclave del 1978 ed è partito da lì per recarsi in Vaticano, dove poi è stato eletto Papa. La Casa Museo valorizza gli ambienti del Collegio collegati alla permanenza romana di Wojtyla e i documenti autografi del santo. Il percorso museale include, tra le altre cose, lo studio nel quale Wojtyla lavorava durante i soggiorni romani e la camera da letto, con gli arredi originali. Da oggi, questo spazio così denso di significato apre finalmente le sue porte al pubblico, offrendo a tutti la possibilità di camminare dove un futuro Papa ha pregato, studiato e vissuto.

Alla visita erano presenti il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, il cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo emerito di Cracovia e segretario particolare di Giovanni Paolo II, monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione della Santa Sede, monsignor Jan Antoni Glòwczyk, rettore del Pontificio Collegio Polacco di Roma e monsignor Pawel Ptasznik, rettore di San Stanislao e presidente della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo II.

a cura di Domenico Bonvegna