Giuseppe Cucinotta: chi amministra Messina in questo momento ha una grandissima responsabilità

I numeri non mentono. Messina è una città in preda a una crisi di nervi. Gli ultimi avvenimenti dimostrano che c’è uno scollamento tra istituzioni e comunità. Le regole da queste parti vanno interpretate a secondo i casi, un po’ quel che accade con le assunzioni nei palazzi: il cognome conta, eccome. Ma al di là della fredda ferocia delle raccomandazioni e a cascata, dei soprusi, vogliamo capire come cambia la vita di una persona che dall’oggi al domani non ha più uno stipendio o le certezze della salute. Dovrebbe essere lo Stato, la Regione, il Comune a dare certezze, ma è davvero così?

L’emergenza Covid-19 ha messo a nudo le tante incongruenze della politica: mangiamo con il pacco del cibo che gli assistenti sociali portano nelle case, ma non ci priviamo di feste, gite nelle località più esclusive e macchine di lusso. Ovviamente pagate a rate. I ragazzi della buona borghesia crescono così senza regole né certezze convinti che domani sarà il cognome che portano a garantire loro lavoro, carriera, benefit, opportunità.

Ma, al di là della questione economica, c’è quella umana: chi non ha padrini alle spalle si sente inutile nonostante abbia investito tanto nello studio e nella formazione, si ritrova con nulla in mano. Così, gioco forza, ogni tanto qualcuno, più di uno, compra un biglietto gratta e vinci e dice: se vinco, sistemo tutto! Ma hai voglia a sperare nella botta di culo, scusate il francesismo, dopo studi, formazione, investimenti sentimentali e non: ti puoi costruire il futuro su un pizzico di fortuna? Per guardare oltre il muro abbiamo intervistato Giuseppe Cucinotta, Consigliere IV Municipalità – Comune di Messina.

 

Giuseppe da appassionato di politica sociale come interpreti questo particolare momento che sta vivendo Messina?
Lo ritengo uno dei più complicati intanto da un punto economico, visto il perdurare della crisi che nel corso degli ultimi anni ha fatto aumentare il numero dei disoccupati, così come il numero dei giovani che sono stati costretti a trovare lavoro fuori. A ciò si è aggiunto un deterioramento sociale che negli anni è sempre più evidente. Non lascio fuori da quest’analisi la politica, che come è evidente dai fatti registratesi negli ultimi anni ai vari livelli istituzionali, ha subito una continua perdita di credibilità ed una sfiducia delle persone verso di essa sempre più marcata.

C’è un episodio particolare che ti ha spinto a metterti in gioco come consigliere?
Non avrei immaginato mai di candidarmi come Consigliere, avendo sempre preferito fare politica dietro le quinte, in silenzio. Perché ritengo che la politica non si faccia solo avendo delle poltrone. Ciò che due anni fa mi ha portato a decidere a scendere in campo in modo quasi improvviso è stata una discussione in famiglia, durante la quale mi si incoraggiava, dato che la mia passione per la politica è sempre stata al primo posto, tanto che anche i miei studi si sono incentrati su questa materia, a mettermi in gioco direttamente. Anche solo per fare un’esperienza formativa nel corso della campagna elettorale. Tra mille dubbi ne ho parlato con gli amici con cui mi onoro di avere iniziato un percorso politico, e trovando grande apprezzamento e sostegno nelle loro parole, ho capito che non mi sarei più potuto tirare indietro.

I tuoi genitori cosa ne pensano?
I miei genitori fanno parte di quella maggioranza che aveva perso fiducia nella politica, ma sono contenti di questa mia esperienza perché vedono che fare il Consigliere mi appassiona e che mi permette nel mio piccolo di risolvere minimi problemi che la gente mi segnala. Problemi, la cui risoluzione per tante persone mai prese in considerazione da nessuno, è importante. Anzi ho notato con gioia che anche quando per motivi contingenti non si arriva ad una risoluzione delle varie problematiche, la gente riesce a comprenderne le difficoltà.

Chi amministra la città ha grande responsabilità verso la comunità: eppure non passa giorno che le cronache ci svelano mascalzonate. Che aria si respira nel Palazzo?
Chi amministra la città in questo preciso particolare momento politico ha una grandissima responsabilità. Oggi la città è in condizioni non proprio buone, dopo anni in cui evidentemente essa non è stata amministrata a dovere. Ma io per la verità conosco più l’aria che si respira tra la gente, quindi al di fuori del Palazzo. E so che la gente anche se da un lato è sfiduciata perché non vede prospettive di sviluppo, dall’altro è disposta a dare fiducia a chi senza sbandierare promesse si impegna fattivamente e con passione sul territorio. Circa l’aria che si respira dentro il Palazzo, benché io non ne sia un assiduo frequentatore, preferendo stare tra la gente, ho sentore del fatto che l’amministrazione comunale abbia tutta l’intenzione di portare avanti in modo sinergico con tutti gli organi preposti il suo programma, con l’unico intento di fare rinascere Messina.

Perché è importante restare con la schiena dritta di fronte alle tentazioni quotidiane?
Le tentazioni quotidiane purtroppo sono sempre maggiori. Ma questo fattore non mi tocca minimamente, in politica come nella vita per me è fondamentale il rispetto di principi cardine, che non possono venire mai meno. In politica in particolare serve mantenere un comportamento eticamente corretto. A tal proposito ricordo con piacere la mia tesi di laurea magistrale, incentrata sul rapporto tra l’etica e la politica, perché già allora sentivo l’esigenza di individuare attraverso spunti di riflessione il giusto rapporto tra questi due ideali svuotati negli anni del loro più puro significato, rimpiazzato dal dio denaro, che ha corrotto molte menti. Io credo che chi ricopre a qualsiasi livello responsabilità politiche dovrebbe porsi degli interrogativi su cosa li spinge a impegnarsi attivamente, ritengo inoltre che la politica debba essere interpretata come servizio atto al raggiungimento del bene comune, con al centro il cittadino e le proprie problematiche.

Negli anni Sessanta il regista Francesco Rosi girò una bellissima pellicola dal titolo “Le mani sulla città”: ovvero la storia di un impresario edile, consigliere comunale di Napoli e candidato a diventare assessore che progetta grandiose speculazioni edilizie…Mi sembra una sceneggiatura purtroppo sempre attuale. Come difendersi dagli speculatori intrallazzati con la politica?
Per quel che mi riguarda e per come intendo io la politica questo tipo di comportamenti dovrebbero essere isolati dai politici puliti e puniti con rigore dal sistema giudiziario, perché andando ad emarginare questi soggetti ne trarrebbe beneficio tutta la politica. Sono tante le persone che amano la politica e che si spendono per essa, e non è corretto che per qualche politico mascalzone negli ultimi anni si sia creata una macchia indelebile sull’intera classe politica. Più si riuscirà ad isolare chi sbaglia e ad infliggergli le giuste pene, più potremo tornare a parlare di quella che io chiamo buona politica.

IMG Press è molto critica con i politici soubrette: per troppi anni siamo stati amministrati con gli slogan piuttosto che con progetti concreti e purtroppo oggi ne paghiamo dazio. Ma un sindaco normale è così difficile da votare?
Ormai i vecchi schemi con i quali si intendeva la normalità sono venuti meno. Io intendo per Sindaco normale un politico dai modi pacati, che abbia competenza nell’amministrare, dall’abbigliamento consono, con la capacità di mantenere in ogni circostanza un certo savoir-faire. Ma la società è cambiata ed è evidente che a tutti i livelli e in tutti i campi queste prerogative sono venute meno, quindi anche la politica si è adattata, secondo me sbagliando, al sentire di un popolo che cerca lo scontro più che il dialogo e quindi abbiamo una politica sempre più strillata. Cosicché anche a Messina i cittadini hanno pensato bene di dare fiducia a persone degnissime di rispetto che andavano al di fuori dei vecchi canoni di normalità. L’attuale Sindaco per quanto mi riguarda ha capacità eccezionali ed essendo un maestro della comunicazione riesce a seconda delle circostanze a mostrarsi ora come Sindaco normale ora come Sindaco fuori dagli schemi.

Siamo subissati di fake news: purtroppo la politica vive anche di questo. Cosa ne pensi dei continui messaggi pittoreschi del sindaco Cateno De Luca?
Io non ho votato il Sindaco De Luca, ma ritengo che in democrazia sia fondamentale il rispetto della volontà degli elettori, quindi se la maggioranza dei messinesi ha espresso la sua preferenza per il sindaco De Luca essa vada rispettata così come si debba rispettare la sua carica istituzionale e quindi la figura del Sindaco De Luca. Dal giorno successivo al ballottaggio ho sempre pensato che insieme al Sindaco si dovesse lavorare non guardando più la differenza partitica ma avendo a cuore solo le sorti di Messina. E penso che sia lo stesso concetto che il Sindaco ha voluto fare comprendere al Consiglio Comunale. Purtroppo molti messaggi apprezzabili del Sindaco vengono male interpretati per questo suo modo sopra le righe di approcciarsi, che non fa parte del mio modo di essere, ma sicuramente fa parte della sua indole che lo porta ad interpretare il ruolo in modo passionale e sanguigno. Quello di cui sono convinto è il fatto che il Sindaco nutra un profondo amore nei confronti di Messina e mi infastidisce quando ciò viene messo in discussione. Si badi bene, per me la forma è sostanza e quindi i modi e lo stile nel rapportarsi con gli altri sono fondamentali, ma capisco che in questo momento Messina è come un malato in rianimazione, i formalismi devono essere messi da parte, lasciando il posto alla sostanza. E per quanto mi riguarda il Sindaco dietro ai suoi modi di fare talvolta pittoreschi è indubbio che abbia tanta sostanza.

Fissiamo la soglia della decenza: come bisogna comportarsi per essere un bravo cittadino?
Un buon cittadino è colui il quale rispetta le leggi e le norme proprie della città in cui vive, partecipando attivamente alla vita sociale, culturale e civica della città. Avendo cura di mettere le proprie conoscenze e potenzialità al servizio della collettività. Inoltre ritengo essenziale un rispetto degli spazi del proprio territorio, ossia un forte senso d’identità, oggi sempre meno sviluppato.

Non possiamo non concludere con l’emergenza Covid – 19: cosa hai imparato da questa quarantena?
L’ermergenza Coronavirus sta mettendoci tutti a dura prova, facendoci riflettere tanto sul nostro modo di condure freneticamente le nostre vite, oggi completamente stravolte. Spero che ne verremo fuori al più presto, i cittadini di Messina hanno dimostrato per la gran parte forte senso civico e rispetto delle regole. Non resta che continuare a restare a casa e seguire le regole che le istituzioni ci forniscono con la certezza che Messina saprà ancora una volta rialzarsi.